Fosse possibile, la società Fc Internazionale invierebbe una raccomandata in via Rosellini a Milano per chiedere di disputare i restanti 35 incontri di campionato sempre in trasferta. Una provocazione, chiaro, ma i numeri di questo avvio di stagione parlano chiaro: a dispetto di 2 sconfitte e un pareggio a San Siro, i nerazzurri hanno collezionato quattro successi lontani dalle mura amiche, con 10 gol all’attivo e zero al passivo. Ruolino di marcia impressionante, nobilitato dalla bella vittoria all’Olimpico di Torino, contro un avversario di assoluto rilievo. Merito delle scelte di Stramaccioni, che parte con un 4-4-1-1 inedito, della serenità con cui i suoi uomini interpretano le gare fuori casa e di un pizzico di fortuna, tradotto nella gemma di Milito, che non guasta mai.

LO SPECIAL JUAN - Tra le decisioni vincenti dell’allenatore spicca Juan Jesus, schierato a sorpresa dal primo minuto in una partita che conta. Il giovane brasiliano ha scalzato i più esperti Silvestre e Samuel, in attesa del rientro di Chivu e a Torino ha sfoderato una prestazione di insospettabile personalità. Forza fisica impressionante, buon tempismo e massima concentrazione contro qualsiasi avversario gli si presentasse davanti, dal robusto Bianchi al rapido Sgrigna. Insomma, prova convincente, di quelle da replicare se Strama gliene darà l’occasione. L’unica certezza è che la società ha fatto benissimo a trattenerlo.

IL DIFENSORE CHE NON T’ASPETTI - Altra intuizione a sorpresa, rivelatasi interessante, è lo spostamento di Cambiasso nella posizione di regista basso in fase di costruzione della manovra. Il Cuchu ha raccolto tutta la sua duttilità tattica e ha consumato la traiettoria sul terreno di gioco che lega la linea di centrocampo e la propria area di rigore. Per almeno un’ora l’argentino è andato a prendersi il pallone direttamente dai guantoni di Handanovic (una sicurezza lo sloveno, all’esordio ufficiale in campionato), con Sneijder che, in stile effetto domino, scalava in mediana per dargli una mano in fase di costruzione del gioco d’attacco. Non si tratta di una soluzione finale: Stramaccioni spera nel rientro di Chivu, unico vero regista difensivo, per sgravare il Cuchu da questo compito.

E ORA CHI HA GUADAGNATO? - Un plauso al tecnico capitolino anche per il cambio Sneijder-Cassano. L’olandese non l’ha presa bene ed è uscito dal campo contrariato, ma la rete del 2-0 firmata da Fantantonio legittima pienamente la sostituzione. Senza dimenticare che Wes aveva nelle gambe 180 minuti con la nazionale olandese negli ultimi giorni. Poi, come ignorare il bilancio storico di Cassano contro il Torino? I cinque gol segnati in carriera ai granata sono un dato statistico più che sufficiente per dare credito all’artista da Bari Vecchia, che sul campo ha confermato il trend: pochi palloni toccati, ma uno tremendamente gradito proprio nel finale, a togliere il fiato del toro sul collo dei compagni. Adesso attendiamo che i discorsi su chi ci ha guadagnato nello scambio Cassano-Pazzini cambino direzione.

LO STRAMA STIZZITO - Nessuno si azzardi a dire a Stramaccioni che la sua Inter si sia adattata al modulo del Torino, accettando un atteggiamento umile da provinciale. Ieri l’allenatore si è scatenato ai microfoni di Mediaset Premium, rispondendo con stizza a chi gli etichettava così l’Inter vista all’Olimpico. Bella replica a difesa delle proprie scelte e della sua società, troppo spesso maltrattata dai media, che in fase di giudizio tendono a fare figli e figliastri (nerazzurri i secondi). Uno Strama come finora non si era mai visto, che per una volta si è scrollato di dosso i panni dell’allenatore inesperto e idiomaticamente simpatico, per indossare quelli dell’avvocato di sé stesso e dei suoi colori sociali. La grinta anche fuori dal campo ogni tanto è consigliabile.

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 17 settembre 2012 alle 09:00
Autore: Fabio Costantino / Twitter: @F79rc
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