La nuova Inter di Spalletti inizia a prendere forma e a costruirsi la sua ossatura. Sempre con la consapevolezza che si tratti solo di amichevoli precampionato, dove il risultato lascia il tempo che trova e spesso le partite sono caratterizzate da esperimenti di uomini e di tattiche, dopo la tournée cinese è possibile farsi un'idea di quella che sarà la nuova Inter

IL SISTEMA DI GIOCO - Impossibile non partire dal sistema di gioco: fin dalla prima conferenza stampa, Spalletti ha fatto capire di voler optare per il 4-2-3-1. In attesa dei nuovi colpi di mercato, Spalletti ha posizionato Joao Mario e Brozovic alle spalle della punta centrale, che è stata a turno Pinamonti, Eder e Jovetic. I due giocatori hanno caratteristiche diverse, più tecnico il primo, più dinamico il secondo. Ad entrambi l'allenatore ex Roma ha chiesto di accompagnare costantemente l'azione, facendosi trovare sempre a supporto dell'azione offensiva. Ha convinto di più il portoghese, mentre Brozovic ha fatto spesse volte fatica a trovare la giusta posizione in campo. L'idea di un centravanti non di peso ma di manovra (Eder o Jovetic) è cardine nel modo di pensare calcio di Spalletti, sarà poi molto interessante vedere gli sviluppi una volta che l'ex Roma inizierà a lavorare anche con Mauro Icardi, al momento infortunato. In mediana si sono alternati Borja Valero, Kondogbia e Gagliardini. La coppia formata dallo spagnolo e dall'italiano ha decisamente convinto: i due fondono bene tecnica e intelligenza tattica, andando a colmare le lacune l'uno dell'altro. Una delle richieste di Spalletti è quella che uno dei due, a turno, accompagni l'azione: non a caso Gagliardini è andato in diverse occasioni al tiro contro il Chelsea e il Bayern Monaco. Borja Valero spicca per capacità di capire il gioco e dettare i tempi, cosa assente nell'Inter delle ultime stagioni. Infine alla difesa Spalletti chiede di stare il più alto possibile, vicino al centrocampo in modo da ridurre al massimo lo spazio tra le linee per gli avversari, evitando di permettere alle altre squadre di affrontare centrale la porta prendendo alle spalle di due mediani, cosa che l'Inter ha spesso sofferto nella scorsa stagione. Ha ben impressionato Skriniar, capace di leggere il gioco con anticipo e di creare fin da subito una buona intesa con Miranda: il brasiliano, con al suo fianco un marcatore puro come Skriniar, sembra più libero di giocare alla sua maniera, prendendosi anche qualche rischio, cosa non possibile con un istintivo della difesa come Murillo.

PRESSING E CONTROPIEDE - Contro il Chelsea in particolar modo, sono apparse due delle caratteristiche principali del gioco di Spalletti: la prima è stato il pressing alto. Finché le gambe hanno girato, la squadra ha provato a recuperare la palla il più vicino possibile alla porta avversaria, cercando un pressing sul possesso palla già sulla trequarti difensiva degli inglesi. Il secondo aspetto è stato evidenziato dal secondo gol: recuperata palla, Brozovic, Borja Valero, Jovetic e Perisic hanno subito accompagnato l'azione, cercando di raggiungere la conclusione il più velocemente possibile. Brozovic, Jovetic e Perisic, risultato: gol. Pochi ricami e tanta velocità, in una azione che ha ricordato molto quelle di Salah e compagni nella scorsa stagione. Una squadra corta e stretta che permetta di gestire il pallone anche in situazioni complicate, cercando poi una improvvisa apertura sul lato cieco del campo. Piccoli indizi, ma che possono dire già tanto sul lavoro di Spalletti. 

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 30 luglio 2017 alle 21:24
Autore: Matteo Serra / Twitter: @MattSerra5
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