Motta sì, Motta no? A prescindere dall'italo-brasiliano, però, almeno un rinforzo a centrocampo occorre, e il match con la Lazio ne ha dato ampia dimostrazione. Ranieri, purtroppo, in questa stagione non ha potuto godere mai appieno della qualità di Sneijder e della consistenza di Stankovic, messi ko dai ripetuti guai fisici. Lo stesso Poli, acquistato per dare fiato ai 'senatori', non s'è mai visto, se non in Tim Cup, e allora ecco che Cambiasso è stato spremuto come non accadeva da anni (e meno male che almeno lui ha retto), così come il solito, inossidabile, Superman Zanetti.

E' evidente che però, numericamente, qualcosa manca. Un elemento o due, qualora le strade con Motta dovessero separarsi. Abbandonata la pista che porta a Casemiro, Branca e Ausilio si sono comunque crogiolati sul terreno brasiliano: Romulo, Ralf, Paulinho. Finora nulla di concreto. L'ultima voce parla di Miguel Veloso, uno che piaceva già ai tempi di Mourinho. Costosi quelli del Porto, da Guarin a Fernando, mentre fuori portata appare decisamente Yann M'Vila del Rennes. Resterebbe Nuri Sahin in prestito, ma non potrebbe giocare in Champions dopo gli 8 minuti in campo con il Real Madrid nei gironi. Intanto si attende la definizione dello scambio di prestiti Kucka-Muntari.

Insomma, tanti nomi e tante facce. Il tecnico nerazzurro aspetta e spera in almeno un rinforzo, senza per forza dover dire addio a Thiago Motta. Stesso problema per il reparto offensivo. Numericamente, e sulla carta, sarebbe un ottimo organico, ma a stringere, restano solo Pazzini e Milito. Nonostante i buoni propositi, infatti, Diego Forlan, così come Sneijder, l'ha visto più il dottor Combi che Ranieri. Discorsi diversi per Castaignos e Zarate. L'olandese andrebbe fatto giocare con continuità, in modo da infondergli fiducia e consapevolezza: ovviamente, uno scenario impossibile da disegnare all'Inter, più facile darlo in prestito. L'ex laziale, invece, ha sprecato chance su chance e ora si ritrova ai margini del progetto.

Chiara la necessità, palesata dallo stesso Ranieri, di avere a disposizione almeno un'altra freccia nel suo parco attaccanti. Tevez appare lontanissimo, non tanto per l'ormai arcinoto triste ritornello voglio-solo-il-milan, ma soprattutto per ragioni prettamente economiche. Una soluzione va trovata al problema, perché non si può continuare a sobbarcare Pazzini e Milito di tutto il peso offensivo per i prossimi 5 mesi e mezzo. E poi adesso, un'operazione complessa come quella di Lucas, non potrà andare in porto in poche ore. Cosa c'è nell'immediato? Occhio ai colpi last-minute.

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 25 gennaio 2012 alle 13:10
Autore: Alessandro Cavasinni
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