Altro che addio, Josè Mourinho pensa già al futuro dell’Inter e al modo in cui potrà migliorare la squadra, alla faccia di chi è convinto che stia trattando per un ritrono in Premier League: “Siamo tutti concentrati su questo campionato, ma l’Inter deve migliorare innanzitutto a livello di condizioni di lavoro. Alla Pinetina, ad esempio, devono cambiare campi di allenamento e strutture per consentire ai giocatori di rendere al meglio. Anche la squadra ha bisogno di un margine di miglioramento. Quando hai in casa due giovani come Santon e Balotelli non devi accontentarti, ma averne altri 4/5 per il prossimo anno. Un club che progetta il futuro e npon il presente deve vedere le cose in modo diverso. È giusto avere più giovani di prospettiva, anche se ciò significa perdere potenziale per vincere nell’immediato. È un rischio che dobbiamo correre, stiamo lavorando per il nostro futuro.

Io non voglio proteggere me stesso, vincere domani e lasciare al mio successore un gruppo senza prospettive. Per far ciò servono altri due, tre anni, se non quattro. Si parla tanto di Mourinho che forse lascia l’Inter, ma perché non si dice mai che può restare per altri tre, quattro o cinque anni? Idem per Ibrahimovic”. Di certo, in casa Inter, questa è una filosofia nuova, a cui il presidente non è abituato: “Moratti in questo momento la sta interpretando. Sta analizzando il mio pensiero e la mia volontà. Con altri quattro ultratrentenni non ci sto, ma con altri quattro top player accetto la sfida. Una strada diversa che mi piace lo stesso”.

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 25 marzo 2009 alle 12:49 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Fabio Costantino
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