Beppe Marotta è protagonista di una lunga intervista al Corriere della Sera in cui si parla di tutta la sua carriera, dagli inizi a Varese fino all'attuale ruolo dirigenziale nell'Inter, passando per tante squadre tra cui il Venezia, dove ebbe la felice intuizione di acquistare Recoba. «È stata una delle poche volte in cui le qualità del singolo hanno smentito l’assioma di Michael Jordan secondo cui con il talento si vincono le gare, ma con il lavoro di squadra si conquistano i campionati», dice.

«Il giocatore che mi ha fatto più divertire? Cassano alla Samp: ho accettato la sfida di Garrone di gestire la squadra pur in B. In otto anni l’abbiamo portata ai preliminari di Champions. Ma non dimentico Del Piero, Buffon e Ronaldo. Il più indisciplinato? Vidal, l’uomo dalla doppia vita».

«Per un dirigente che arriva dalla provincia - prosegue - le grandi squadre, come la Juventus prima e l’Inter ora, rappresentano la realizzazione del sogno di bambino. I miei anni in bianconero fanno parte del passato e non posso che avere ricordi positivi. Gli attuali processi? Non entro nel merito del lavoro altrui, penso al mio presente nerazzurro. Se tornerei alla Juve? Sono contento del percorso fatto. All’Inter mi trovo bene e sono concentrato per contribuire a nuovi successi».

Poi Marotta cita tre trofei a cui è particolarmente legato: «Il campionato di B vinto con la Sampdoria, il primo scudetto con la Juventus e il recente con l’Inter. Se mi hanno chiesto di entrare in politica? Certo. E siccome nella vita bisogna sempre avere un sogno nel cassetto il mio è quello di accedervi da tecnico, senza tessera di partito, per offrire il mio apporto in termini di competenza ed esperienza. Giorgetti? Mi ha mandato un messaggio per prendermi in giro e dire che ci avevano soffiato loro Carlos Alcaraz del Racing. Giancarlo è tifoso del Southampton».

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Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 27 gennaio 2023 alle 09:20
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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