"Un día lo pensé, un día lo soñé, un día lo logré", che tradotto letteralmente vuole dire: "Un giorno l’ho pensato, un giorno l’ho sognato, un giorno l’ho raggiunto". Fredy Guarin ne ha fatto un inno di vita. L'approdo all'Inter alla chiusura del mercato di gennaio 2012, i problemi al polpaccio e la scalata per guadagnarsi un posto nel centrocampo nerazzurro. Il riscatto in estate e una stagione che, sebbene sfortunatissima per la squadra di Stramaccioni, lo vede protagonista con 10 gol fra campionato e coppe. Il colombiano entra nel cuore dei tifosi. La società lo blinda, Guarin fa parte degli intoccabili. Ma nel calcio, si sa, basta poco per cambiare le prospettive.

Anche con Mazzarri le premesse sono ottime. Il nuovo tecnico gli dà fiducia e lo sprona a migliorarsi. Ad Appiano si lavora col pallone e sulla testa. L'inizio della nuova Inter è prorompente, Fredy firma in rovesciata a Torino uno dei suoi più bei gol in maglia nerazzurra. Nel frattempo vengono firmate anche le ultime carte: Erick Thohir è il nuovo presidente. La squadra subisce un calo. Guarin va ancora in gol contro Samp e Parma, ma arrivano soltanto due punti. Poi il crollo di Napoli e il barlume di rinascita nel derby vinto contro il Milan.

Gennaio è maledetto. L'Inter non vince, sul fronte mercato si scatena la bufera dopo lo scambio saltato con Vucinic. A dire no all'affare sarebbe stato lo stesso Thohir, dopo la protesta furibonda dei tifosi. Il colombiano viene spedito in tribuna nelle sfide contro Catania e Juve. Dopo la pessima trasferta dello Stadium, Guarin rientra nei ranghi. Mazzarri non gli dà riposo, fino al clamoroso errore di Livorno, preceduto di una settimana dal rinnovo fino al 2017. La leggerezza costa all'Inter il pareggio, stavolta nessuno è dalla parte di Fredy.

Tenuto in panchina per tutti i 90 minuti contro il Bologna, con ogni probabilità rimarrà fuori anche dall'undici che scenderà in campo domenica a Marassi ad affrontare la Samp. Ma Guarin è già pronto a ripartire: "Sto lavorando tanto a testa alta per aiutare la squadra", ha detto oggi all'evento Nike a Milano. Nel pieno della rincorsa all'Europa League Mazzarri se lo tiene in serbo sapendo di poter contare sulla voglia di riscatto, perché "sto bene all'Inter" mentre il rinnovo è da considerarsi come il primo passo verso un futuro ancora a tinte nerazzurre. Prima, però, c'è da convincere sia i tifosi (troppo fresco il retropassaggio di Livorno e le ultime opache prestazioni), sia la società a spegnere le sirene di mercato. La reconquista di Fredy comincia da qui.

Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 11 aprile 2014 alle 23:10
Autore: Daniele Alfieri / Twitter: @DaniAlfieri
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