Adrian Gula è l'allenatore che lanciò Milan Skriniar nel grande calcio. Il tecnico, classe 1975, oggi alla guida del DAC 1904 Dunajska Streda in Slovacchia e tra il 2019 e il 2021 ha allenato il Viktoria Plzen, l'avversario odierno dell'Inter in Champions League. Ecco le sue parole a TMW.

Che squadra è il Plzen?
"È una squadra molto forte, ha tanta velocità, sa lavorare tanto a livello di gruppo, con uno stile di gioco difensivo molto preciso. Il contropiede è l'arma principale e sanno gestirla benissimo".

Quali sono i giocatori più pericolosi del Plzen?
"Chory, senza dubbio. È in ottima forma, poi a centrocampo Kalvach e Bucha sono avversari tosti, così come Sykora e Mosquera in trequarti. Devo citare Stanek: non è pericoloso, ovviamente, essendo il portiere, ma è un giocatore di qualità differente rispetto agli altri".

A Barcellona è arrivata una sconfitta molto pesante. Il fattore casa sarà davvero un fattore?
"In casa è una squadra molto forte, senza andare sulle statistiche i tifosi fanno la differenza e questo è vero. Ma io parlerei in generale di ambiente, è un club di famiglia con una situazione ambientale ideale".

È stato il primo vero allenatore di Milan Skriniar, siete sempre in contatto?
"Sicuramente: l'ho seguito per tutta la sua carriera, siamo sempre in contatto con lui e anche con la sua famiglia. È un grande ragazzo".

È stata un'estate particolare, si aspettava che rimanesse all'Inter o che partisse?
"La mia opinione è che lui prima o poi andrà via. Sirene come quelle del Paris o del Manchester City non si possono rifiutare a lungo. Ha grande passione per l'Inter, è un grandissimo club con tanta storia, ma andare in una big di quel tipo sarebbe uno stimolo che mi auguro per lui. Ne abbiamo parlato tante volte quando era giovane, abbiamo parlato dei suoi sogni: sono sogni che si possono realizzare in squadre come quelle".

Quando lo allenava, immaginava che potesse diventare uno dei migliori difensori d'Europa?
"Intanto le do la mia opinione su questo: sì, per me è tra i migliori difensori d'Europa. Ma le dico anche che era impossibile immaginare che arrivasse a questo livello: chiaro, sapevamo quali fossero le sue qualità e il suo carattere, soprattutto quest'ultimo è il suo più grande pregio. Il suo talento era chiaro, ma prevedere una carriera così non era facile".

Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 13 settembre 2022 alle 11:02
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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