Juan Guilherme Jesus Nunes, per tutti i tifosi nerazzurri semplicemente Juan Jesus. E' lui l'ospite del consueto appuntamento con 'InterNos', programma di InterChannel in cui il difensore nerazzurro risponde alle domande dei tifosi, oltre a quelle di Nagaja Beccalossi e di Roberto Monzani.

Ecco le parole del numero 5 dell'Inter: "Segno poco? Io devo difendere la squadra". Osservando il gol segnato all'Udinese nello scorso campionato JJ prosegue: "Mi ha aiutato il portiere".

Infortunio - "E' successo un casino, sono cose che succedono. E' il mio lavoro e prendo questo come un'esperienza di vita, è la prima volta che mi capita una cosa del genere, ma voglio tornare il prima possibile. Come è successo? L'avversario è venuto sopra di me, ho sentito subito dolore e ho pensato che il crociato stesse saltando, oppure il menisco. Dopo ho provato a correre, ma ho preferito non rischiare, meglio uscire subito. Grazie a Dio non è stato niente di grave. Non mi opero, con la riabilitazione torna tutto come prima, devo tenere il tutore per un mese. Ora mi sento come robocop, devo indossarlo 24h su 24, lo tolgo solo per terapie e per fare la doccia. Alla playstation posso giocare lo stesso (ride, ndr). Domenica ho guardato la partita e anche InterChannel con i commenti dei miei compagni. Scherzo, giocavo alla playstatio (ride, ndr). Anzi, dopo il nostro 3-0 ho guardato un po' Liverpool-Manchester City".

Gara di Genova - "E' dura giocare lì, nel secondo tempo abbiamo fatto bene. Senza Handanovic sarebbe andata in maniera diversa, ma lui è un portiere fortissimo. Nel primo tempo non sembrava di essere in 11 contro 10. Adesso andiamo a Parma. Cassano? I ragazzi sono pronti e andremo là per vincere, in questo modo l'Europa sarà più vicino. Il barese faceva troppo ridere, insieme a Nagatomo".

Chi è il compagno più 'casinista'? "Secondo me... io! (ride, ndr). Ho un bel rapporto con tutti, cerco di far parlare quelli che di solito sono timidi. Ci vuole l'allegria nello spogliatoi, bisogna stemperare la tensione. Anche se sono infortunato sono sempre lì, ma non voglio andare fuori altrimenti mi viene voglia di giocare. E' pesante non poter toccare la palla, facevo le stesse cose ed era bello, ma sono tranquillo e penso a recuperare il prima possibile. Mi manca la mia routine, adesso sono sempre sul lettino ed è noioso".

Con quale compagno sei più legato? "Con Kovacic, prima c'era Coutinho, ma poi è andato via. Mateo è un grande giocatore e un grande amico, parliamo sempre insieme e giochiamo. Timido? Con alcune persone, ma con noi ride e scherza sempre. Basta vedere Yuto per sorridere, è un bravo ragazzo ed è timido solo davanti alle telecamere. In campo lui è tranquillo, anche se sembra che dorme (ride, ndr)".

Pronostico sul Mondiale, chi vince? "Se Scolari convoca Coutinho dico Brasile, altrimenti dico Germania. Spero che il Ct decida di convocarlo, anche se c'è tanta concorrenza, come Oscar e Neymar. Speravo di essere convocato? Prima pensavo a fare bene con l'Inter, poi avrei valutato. In caso di convocazione sarei stato contentissimo, altrimenti c'è ancora tanto tempo. Sono tranquillo, quest'anno sono contento di quello che ho fatto e ad agosto sarò al massimo per tornare con la squadra e poi penserò anche alla Nazionale che è un bonus".

Mazzarri ha detto che si lavorerà di più sulla difesa a 'quattro' dall'anno prossimo. Ti sentiresti più sicuro? "Per me non c'è differenza, è uguale. La cosa che conta è il collettivo, oltre che l'equilibrio".

Perché avete perso troppi punti 'facili'? "Difficile dirlo... Noi cerchiamo sempre di vincere, il campionato italiano offre tante difficoltà, un piccolo sbaglio si può pagare caro, come io stesso ho fatto. Il nostro lavoro è vincere, ma il torneo non offre la possibilità di sbaglio, altrimenti si paga. L'avversario più difficile? La Juventus perché è forte, poi dico il Cagliari perché sia all'andata che al ritorno abbiamo pareggiato. Hanno Ibarbo che è molto forte, abbiamo sprecato tante occasioni, ma loro ci hanno impedito di giocare. Se si analizza la loro stagione dico proprio il Cagliari, squadra molto forte".

Qual è la cosa che ti manca di più del Brasile? "Grazie per i complimenti che hanno preceduto la domanda. Per rispondere dico la mia mamma, lei cucina benissimo. Mi sarebbe piaciuto averla qui con me, anche per l'affetto, come tutta la mia famiglia e miei amici".

Qual è il tuo sogno da realizzare con l'Inter? "Sicuramente vincere lo Scudetto, è il sogno di tutti i giocatori, ma dico di piàù: voglio portare la squadra ai livelli di prima, giocando la Champions League e di vincere il più possibile".

Parlando dei successi del recente passato nerazzurro, Juan prosegue: "Ogni squadra arriva ad un punto in cui è sempre più difficile vincere, anche le altre si rinforzano, ma credo che si tornerà a quei livelli, vincendo anche di più".

Su Taider: "E' molto serio, ma quando siamo insieme è sempre scherzoso, così come Jonathan. In questo gruppo in molti si nascondono, ma sotto sotto fanno ridere tutti. Quando siamo in ritiro, mentre pranziamo, prendiamo in giro gli stranieri che non parlano benissimo l'italiano. Anche Kuzmanovic sbaglia qualche parole (ride, ndr)".

Sogni di diventare il capitano dell'Inter? "Certo, mi piacerebbe. Credo che sia una cosa molto importante, però ci sono quelli che sono qui da più anni. Io sono qui da soli due anni, però speriamo. Io voglio diventare capitano, è quello che ho in testa. Mi piacerebbe essere la guida, è il mio obiettivo. Potrebbe essere una scelta del mister o della società, ma mi piacerebbe".

Esperienza Twitter con i tifosi: "Mentre guardavo la partita scrivevo con i tifosi, sono stato con loro fino alla fine. Se rispondo ad una sola persona poi mi scrivono in tanti, da tutte le parti del mondo".

Commento con Coutinho, può vincere la Premier? "Noi abbiamo il nostro gruppo su WhatSapp, scherziamo e parliamo sempre. Lui è scaramantico? No, però lo mettiamo spesso in imbarazzo! Tra poco giocherà contro il Chelsea e gli auguro il meglio, per tutto".

Parallelo Scudetto Inter 2006-2007 dopo tanti anni di digiuno e il Liverpool: "Immagino, guardavo la partita, non sono un loro tifoso ma ascoltare i loro tifosi che cantavano l'inno mi ha fatto venire la 'pelle d'oca'".

Cosa vorresti trovare nell'uovo di Pasqua? "Un ginocchio nuovo! (ride, ndr).

C'è qualcuno che ti è stato particolarmente vicino? "Tutti, appena era finito il primo tempo tutti sono venuti ad informarsi, mi hanno chiamato per sapere l'esito della risonanza, erano tutti dispiaciuti, ma non c'è una persona in particolare rispetto alle altre. Ottimista? Sì, assolutamente. Non penso negativo, penso già al prossimo ritiro".

Ricordi dell'esordio con l'Inter: "Una gioia, sappiamo quanto è importante questa maglia, pensavo che in quel momento stavo realizzando il mio sogno da bambino e pensavo ai miei primi mister che mi hanno insegnato tante cose all'inizio della mia carriera. All'Atletico Mineiro c'era un allenatore che ha sempre creduto, mi faceva giocare anche davanti! Segnavo anche, ma crescendo ha ritenuto opportuno schierarmi dietro".

Tempi di recupero: "Per la prossima stagione ci sarò".

Come trascorri il tempo libero? "Adesso sul divano insieme ai miei cani!".

Il numero 5, tutti i giorni lavori per dimostrare di essere all'altezza di Stankovic? "Certo, lavoro per avvicinarmi a quello che ha fatto lui ed è un piacere indossare questa maglia. Ho ancora tempo per fare i suoi gol contro il Milan (ride, ndr). Dejan è un grande, ha fatto gol fantastici, è un grandissimo".

Calcio brasiliano: "Prima giocano in regione, poi man mano si incontrano tutti. L'Internacional vince da quattro anni".

Qualche giocatore da segnalare? "Aspetta... Nilton è molto bravo, calcia benissimo ed è molto forte. Non posso sapere il pensiero della società, ma come giocatore è molto forte".

Playstation, Fifa o PES? "Fifa, tutta la vita!".

Chiusura 'scherzosa' su Nagatomo: "Lui nelle salite è fortissimo! Ricordo una volta in cui stavamo facendo alcuni circuiti e Yuto andava velocissimo e io ho fatto di tutto per non essere doppiato (ride, ndr)".

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 16 aprile 2014 alle 21:40 / Fonte: InterChannel
Autore: Francesco Fontana
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