Non solo calciomercato. E chi pensava che Erick Thohir fosse un ricco scema, sarà rimasto deluso. Ieri è stato ratificato l'accordo tra l'Inter e Infront, che consentirà al club nerazzurro di rilanciare il suo brand e aumentare i ricavi che, al momento sono circa la metà del Milan (40 milioni a 78) e un terzo in meno della Juventus (60).

PIANO INFRONT - ''Sta qui il senso della partnership con Infront, gigante dello sport marketing che ormai, oltre a essere l’advisor della Lega per i diritti tv, tiene in portafoglio otto club di Serie A compreso lo stesso Milan. Quattro stagioni a partire da luglio, fino al 2017-18, per gestire le sponsorizzazioni italiane ed internazionali e la corporate hospitality a San Siro. La garanzia di risultato è di 80 milioni, 20 a stagione'', suggerisce la Gazzetta dello Sport. In parole povere, l'Inter beneficerà di una gestione capillare e più appropriata, con la snellimento del parco sponsor (al massimo 7 quelli top e una trentina in totale) e ricavi commerciali fino a 70 milioni (per poi aumentare l'obiettivo nel lungo periodo). Il nuovo advisor garantirà subito da 12 a 20 milioni, senza contare i 28 di Nike e Pirelli.

STADIO E SPONSOR - A ciò si aggiunge inevitabilmente il discorso stadio. Ci sarà la co-gestione col Milan e un restyling per rendere più confortevole e appetibile l'impianto milanese, in modo da trasformarlo in attrazione anche al di là dell'evento sportivo, con il coinvolgimento di nuove aziende. Ed è stato curato anche l'aspetto relativo alle sponsorizzazioni estere, con il dg Marco Fassone che negli ultimi mesi ha firmato accordi con quattro agenzie per la copertura di Cina, Giappone, Sud Est asiatico e Usa. ''Poi si passerà a Corea, Sud America, Medio Oriente. Una via, quella degli sponsor locali, che consentirà una penetrazione capillare''.

NUOVA ERA - Insomma, è evidente l'obiettivo di Thohir: risanare e rilanciare l'Inter ai più alti livelli, non solo attraverso l'acquisizione di nuovi giocatori. Si vuole costruire una base solida anche e soprattutto a livello economico, in modo da arrivare a vittorie sportive e consolidare il marchio. Solo così si eviterà di ricadere negli errori post-Triplete, quando – per stessa ammissione di Moratti – non si riuscì a capitalizzare il periodo di maggior splendore.  

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 30 aprile 2014 alle 08:28
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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