A tutto Mauro Icardi. Sono giorni d'oro per Maurito, che sta coronando il sogno di vestire la maglia dell'Argentina: "Tutti gli argentini vogliono essere qui, io di italiano ho soltanto il passaporto - esordisce - E' sempre stato il mio sogno vestire questa maglia, sin da quando ero piccolo". 

Però hai vissuto dieci anni in Europa, metà della tua vita...
"Sì, è vero, ma non ho dimenticato il mio passato... Tutti sognano l'Argentina incluso chi, come me, è andato via. Tutti vogliono tornare, e io adesso sono molto contento. Già ero stato qui, nel 2007, quando ho giocato con l'U-17, ma c'era stato meno clamore rispetto ad ora". 

Tutto è cambiato con questa tua prima convocazione in Nazionale maggiore?
"No, però sono felice. Allenarmi circondato da stelle mondiali è molto bello, ma sono tranquillo. In fondo sono persone come me... E questo fa sì che non sono nervoso". 

Forse se ci fosse stato Messi...
"L'ho incontrato durante una festa di Dolce&Gabbana, ma lo conoscevo già. Questa volta non potrò giocare con lui, ma spero che ci sarà un'altra volta. In fondo sono giovane". 

Sabella era venuto in Italia per parlare con te della convocazione, che però è tardata ad arrivare. Ti sei spazientito? 
"No, mai. Ripeto, sono giovane, ho soltanto 20 anni. E Sabella non mi aveva mai promesso nulla, voleva soltanto sapere cosa ne pensavo. E quello che pensavo, e che penso tutt'ora, è che avevo tanto da imparare, da giocare, da allenarmi. E che se avessi lavorato bene la Nazionale sarebbe arrivata. Ed è arrivata. E ora voglio ripagare la fiducia". 

Come tra l'altro stai facendo all'Inter. A proposito, i tuoi connazionali cosa hanno detto. Siete tanti...
"Sì, siamo 9 o 10. All'inizio mi dicevano "vai in Italia, vai in Italia". E dopo la gara col Cagliari, Cambiasso mi ha fatto i complimenti per il gol e per la prestazione, anche se la convocazione non era arrivata. Dopo due giorni però mi ha chiamato Sabella, e si è congratulato ancora una volta. El Pupi, per esempio, mi ha aiutato sin dal giorno in cui sono arrivato". 

All'Inter già ti conoscevano visti i gol segnati con la Sampdoria. Ma quali sono le tue caratteristiche?
"Sono un 9 d'area, i miei punti di forza sono il gioco aereo e la velocità. Ma al Barcellona ho imparato anche a giocare palla a terra, lì si lavora così. Tutte le squadre de La Masia giocano col 4-3-3 e giocando... Dai 14 ai 17 anni sono stato lì, e gli allenatori mi hanno aiutato tanto. E' stato un rischio lasciare il Barcellona ma l'ho voluto prendere, dopo aver parlato col mio procuratore. Lì stava per arrivare Ibrahimovic, ho capito che sarebbe stato difficile stare in Prima squadra. E così sono andato alla Sampdoria e ho fatto bene, perché poi al primo anno di Serie A ho fatto 10 gol". 

E l'Inter ti ha acquistato 13 milioni di euro...
"Però non vado pazzo per queste cose, sono abbastanza tranquillo...". 

Come stai in Europa? Ti piace vivere in Italia?
"Sì, è molto sicuro. Si vive in maniera tranquilla. Questa è la differenza più evidente con l'Argentina". 

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 09 ottobre 2013 alle 16:00 / Fonte: Olé
Autore: Riccardo Gatto / Twitter: @RiccardoGatto1
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