Ospite nel salotto di Sky Sport, Samuel Eto'o si racconta in una lunga chiacchierata in cui emerge l'amore per l'Inter, squadra con la quale ha vinto tutto. "Quello all’Inter era un buon momento", dice il Re Leone che rievoca i momenti trascorsi con 'la famiglia' con il quale conquistò il Triplete. L'ex numero 9 interista tesse lodi per Antonio Conte, definendolo il più stabile e coerente dei tecnici, specie nel paragone con Sarri.
Cosa ti è rimasto nel cuore dell’Italia?
“Intanto saluto tutti. Credo che quello che abbiamo raggiunto con l’Inter è stato unico e irripetibile, ma soprattutto a me resta il fatto che ancora oggi siamo rimasti tutti in contatto, che è una cosa rara. Questo significa che siamo andati ben oltre le partite in sé e le lotte che abbiamo fatto insieme. C’era qualcos'altro, qualcosa di più che ci legava e quella persona era Moratti. Lo saluto e lo ringrazio ancora. Presidenti come lui mancano oggi nel calcio”.
Hai rappresentato un grande esempio anche fuori dal campo... È successo tutto perché ti sei sacrificato sulla fascia.
“In quel momento ci giocavamo tutto anche per i milioni di tifosi dell’Inter. Josè ci diceva che dovevamo metterci a servizio della squadra e quello che dovevamo fare e quello che dovevo fare. Alla fine abbiamo vinto anche quella partita e le porte del cielo erano lì".
C'è mai stata una possibilità di tornare all'Inter?
"No, con l'Inter no. Però prima di andare alla Samp ho chiesto all'Inter ma sapevo che sarebbe stato difficile. Sarei stato ancora in grado, ma non mi ha dato fastidio".
Cosa hai in mente per il tuo futuro?
"È sempre bello tornare in Italia. In questo momento sono qui perché con le persone che mi circondano stiamo pensando ad un evento importante che però al momento non posso condividere con voi. Ma spero che faremo qualcosa di importante per noi e per l’Italia".
La tua vita fino ad oggi è stata legata al calcio... Ma ora?
"Per prima cosa tornerò all’università tra pochi mesi, a Boston, dove resterò per otto mesi. Mi preparerò perché la vita è lunga, voglio prepararmi a ciò che viene dopo come uomo, per le sfide che ci mette la vita, e poi vedremo".
Sei un eroe solo per i bambini del Camerun o di tutto il continente?
“Poco tempo fa ho fatto un viaggio in sette-otto paesi in giro per l'Africa con Infantino e sono rimasto sorpreso per la popolarità diversa che avevo. Ridevo perché potevo portare un sogno in questo continente. È un modo per aiutare la gente lì, sono grato di ciò che vedono in me e per aver portato tutta questa felicità a questa gente”.
Che ne pensi del calcio italiano, per esempio di Gasperini?
“Il mio rapporto era molto buono con tutti. Lui era il mister e spettava a lui prendere decisioni, si può essere o meno d’accordo su alcune cose da calciatore ma non cambia il fatto che ci sono calciatori di un certo livello che devono avere un accordo con i mister. Ma io non ho mai avuto problemi".
Sei sorpreso per quello che sta facendo?
"Non sono sorpreso, sta facendo molto bene. Sta facendo giocare la sua squadra molto bene ma io voglio e spero che sia l’Inter a vincere il campionato, poi lo sa Dio quello che succederà ma spero questo”.
Hai pensato a fare l’allenatore?
“Ho finito la mia carriera pochi mesi fa e mi sono detto che mi sarei preparato bene in tutto nei prossimi due anni perché ho una vita lunga davanti da vivere. Chiaramente dovrei prima passare gli esami da allenatore, prepararmi ai futuri impegni economici che potrei avere. Quando siamo giocatori non abbiamo molto tempo per fare altro, guadagniamo tanti soldi e abbiamo bisogno di circondarci di persone di vario tipo. Adesso devo capire tutto quello che posso fare nel campo degli affari e tutto ciò che mi circonda".
Non sai bene quello che farai quindi... Stai valutando?
"Io so quello che voglio fare, è molto chiaro. Ma non lo dico adesso (ride, ndr)".
Ti avevano proposto di fare l'allenatore alla Samp?
"Sì, all’epoca della Samp Ferrero mi chiese se lo volessi fare ma in quel momento non ero pronto anche se un anno dopo stavo facendo un’avventura da giocatore-allenatore in Turchia perché avevo compagni che mi hanno aiutato in questo punto di vista ma non è facile. Sono Eto’o, condivido lo spogliatoio con tanti giocatori ma accettare le mie decisioni per gli altri non era semplice. Sarò sempre grato a loro".
Conosci molto bene Mihajlovic. Cosa pensi di lui?
“È triste, ho avuto i suoi momenti difficili perché abbiamo un carattere molto simile. È una persona incredibile, dopo aver superato questo periodo è stato bellissimo. Solo lui può risollevarsi, perché un campione. Credo che se fosse successo ad altri non sarebbe stato lo stesso. Tutti i suoi consigli in quel breve periodo mi aiuteranno sempre, soprattutto mi hanno aiutato in questa fine carriera”.
Cosa pensi di Sarri?
“In realtà l’allenatore che ho visto all’Empoli e quello visto al Chelsea e ora con la Juve sono molto diversi. Vedevo l’Empoli giocare, quella era una squadra che giocava con personalità, usciva da dietro e anche il portiere giocava con il pallone. Per questo era bellissimo. Oggi non vediamo allenatori come Guardiola che fanno giocare le squadre, magari perdi ma quando una squadra di calcio gioca a calcio, i tifosi si divertono. Oggi guardo la Juve e non so, hanno Ronaldo, uno dei migliori di tutti i tempi, o Dybala che è un altro fenomeno. Però mi piacerebbe rivedere il mister che ho visto all’Empoli, darebbe tanto. Ieri guardavo la partita alla Juve e pensavo mancasse qualcosa”.
Cosa pensi di Conte invece?
"Conte non è cambiato. È lo stesso che abbiamo visto alla Juve o al Chelsea. Non è cambiato, non è salito o sceso, quella è la sua idea. Questo è il suo calcio. Sono contento perché con gli alti e bassi, in questo momento, il rispetto che l’Inter merita è tornato ad averlo”.
Chi vince lo Scudetto?
"Lo vince l’Inter".
Autore: Egle Patanè / Twitter: @eglevicious23
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