Non tutti i giocatori dell’Inter stanno trascorrendo delle feste completamente serene. Non per motivi personali, bensì professionali. Ad oggi, sono in sei gli elementi della rosa nerazzurra che non sanno ancora cosa sarà di loro a fine stagione. Il motivo? Un contratto in scadenza nel giugno 2012 e ancora lì sul tavolo in attesa di essere rinnovato o stracciato. La società in tal senso è stata chiara: prima di marzo 2012 non verrà discusso alcun rinnovo, ma questo temporeggiamento rischia di rivelarsi un autogol, dal momento che da gennaio ogni giocatore in scadenza è libero, norme Fifa alla mano, di accordarsi con un altro club. Evidentemente, in Corso Vittorio Emanuele ne sono consapevoli e quasi ‘attendono’ eventuali nuovi accordi per non dover prolungare contratti ormai considerati troppo pesanti a livello finanziario. Cerchiamo di capire la situazione caso per caso:
CHI RESTA – L’unico sicuro del rinnovo ad oggi sembra Walter Samuel. Il difensore classe ’78, pur essendo vittima nelle ultime stagioni di diversi infortuni, dal 2005 a oggi si è sempre contraddistinto per grande professionalità e un apporto quali-quantitativo alla squadra non indifferente. Non è eresia, infatti, sostenere che sia attualmente il migliore nel suo ruolo in rosa. Per lui si prevede un contratto biennale a cifre più contenute, con reciproca soddisfazione. Non è sicuro al 100% di restare nerazzurro, ma ha buone chance anche Luca Castellazzi, che potrebbe firmare per un’altra stagione. Lui stesso ci ha rivelato che i discorsi proseguono serenamente e che, a prescindere dalla situazione portieri all’Inter, resterebbe volentieri (da secondo o da terzo?). A 36 anni, per Castellazzi potrebbe essere l’ultimo contratto ad alto livello.
PIU’ NO CHE SI’ – Dopo 13 anni di Inter, probabilmente questa è l’ultima stagione nerazzurra per Ivan Cordoba, 35 anni. Il prolungamento del contratto di Lucio la scorsa estate, la a crescita di Ranocchia e il probabilissimo arrivo di Juan Jesus tolgono spazio al difensore colombiano, che ormai il campo lo vede assai di rado. Facile ipotizzare, dunque, che Cordoba sia una delle ‘vittime’ del restyling verde del club e non si esclude che possa appendere le scarpe al chiodo alla scadenza del suo accordo. Per lui sarebbe pronto un ruolo di ambasciatore dell’Inter in America Latina o qualcosa di simile, in linea con il suo impegno nel sociale. A Milano dal 2005, anche Paolo Orlandoni dirà addio al calcio a 39 anni. Anche per lui è possibile un ruolo nello staff tecnico della società.
I CASI SPINOSI - Situazioni più delicate riguardano Cristian Chivu e Sulley Muntari, non certo calciatori vicini alla data del ritiro. In entrambi i casi, a fare la differenza sono stati i loro ricchi contratti di cui il club vuole disfarsi. Per quanto riguarda il ghanese, è da due stagioni che l’Inter cerca di cederlo altrove in maniera definitiva, ma ogni tentativo è fallito miseramente a causa degli oltre 3 milioni netti di ingaggio a stagione che nessuno vuole corrispondergli. Tecnicamente ormai fuori dal discorso nerazzurro e quasi separato in casa, per lui si prospetta un addio anticipato nella sessione invernale, in attesa della naturale scadenza del contratto. Il suo agente Piveteau e la società di Corso vittorio Emanuele stanno lavorando in tal senso. In stand-by la situazione legata a Chivu, che è sempre giocatore rilevante nella rosa di Ranieri ma costa troppo alle casse interiste. Al romeno e all’agente Becali finora non sono state ancora comunicate le intenzioni della dirigenza, ma appare chiaro che il suo destino sia altrove, tant’è che impazzano le voci di mercato che lo riguardano. Anche per Chivu, dunque, si prospetta una cessione invernale, altrimenti è probabile che termini la stagione per poi trasferirsi all’estero, in una big. Non fosse per l’alto costo dell’ingaggio (3,5 milioni netti a stagione), l’Inter lo confermerebbe, ma è difficile ridurre sensibilmente uno stipendio del genere che altre società gli corrisponderebbero volentieri. Inoltre, l’arrivo di Juan Jesus servirà a sostituire proprio il romeno.
IN ATTESA DI RISCATTO - Infine, tra chi potrebbe cambiare aria a giugno in base al contratto, figurano Mauro Zarate e Andrea Poli. I due sono infatti giunti a Milano in estate con la formula del prestito più diritto di riscatto e ovviamente non possono essere sicuri di rimanere nerazzurri. In particolare, è l’argentino che ad oggi rischia di più, in virtù di una prima fase di stagione deludente (un solo gol, pesantissimo, in Champions contro il Cska Mosca) e del fatto che sia arrivato last minute senza neanche troppa convinzione. Riscattarlo dalla Lazio costerebbe a Moratti oltre 15 milioni di euro, troppi per un giocatore che al momento non ha superato l’esame Inter. Differente il discorso di Poli: il riscatto dalla Sampdoria (6 milioni) è quasi automatico, visto che il centrocampista non è arrivato come ‘tappabuchi’ bensì come investimento per il futuro. Finora gli infortuni lo hanno frenato ma il club crede fortemente nelle sue qualità e non se lo lascerà sfuggire.
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