"Adesso abbiamo questa rosa, vediamo l'evolversi della situazione di Alexis (Sanchez, ndr), per i discorsi di mercato è giusto affrontarli con la società e prendere le migliori decisioni. Confrontandoci e trovando la migliore soluzione sapendo che è importante recuperare tutti gli effettivi". Chi si aspettava una chiusura stile Beppe Marotta ("Oggi siamo una rosa competitiva, senza l'infortunio di Sanchez saremmo stati più felici. Ora abbiamo questo inconveniente, ma credo che nel giro di due mesi tornerà in campo e l'assetto offensivo rimarrà invariato") è probabilmente rimasto sorpreso. A domanda diretta su un eventuale nuovo rinforzo in attacco a gennaio, oggi in conferenza stampa al Suning Training Centre Antonio Conte ha mostrato segnali di apertura, sempre con l'asterisco legato alle condizioni di Sanchez.

Il cileno, operatosi alla caviglia sinistra lo scorso 16 ottobre, dovrà pazientare e non poco prima di tornare in campo. Scontato il suo rientro nel 2020, ma la domanda principale è una: quando, esattamente, sarà abile e arruolabile per imprimere la sua impronta sulla stagione dell'Inter? Prima di schierarlo titolare Conte ha atteso Sampdoria-Inter del 28 settembre e tre giorni dopo la trasferta al Camp Nou. Prima di allora, solo spezzoni di gara, a conferma di una condizione fisica non ottimale e figlia di una pre-season poco convincente con il Manchester United. Se l'allenatore ha atteso così tanto, senza dover fronteggiare problemi di natura fisica, quanto terrà in ghiaccio Sanchez dopo la sua guarigione clinica? Nel calcio di Conte essere al 100% è fondamentale per garantire un elevato grado di agonismo, perciò è ovvio che il rientro del cileno si svolgerà a spizzichi e bocconi, per scampoli di partita, probabilmente fino a marzo. Servirà dunque più dei due mesi schedulati prima di avere un attaccante al 100% e in grado di togliere il posto nell'undici titolare a Romelu Lukaku e Lautaro Martinez se fosse necessario.

La speranza, ovviamente, è velocizzare il processo di recupero di Sanchez, ma come ha fatto notare Conte oggi in conferenza la società ha in mente di fare valutazioni a dicembre per capire se potrà andare avanti con il parco offensivo attuale, considerando che le prime alternative saranno, fino a gennaio, Matteo Politano (attaccante adattato) e il giovane Sebastiano Esposito, che a sua volta dovrà dare altre risposte dopo l'ottimo impatto contro il Borussia Dortmund. Giusto anche sottolineare che il tecnico leccese già la scorsa estate non avrebbe disdegnato un vice-Lukaku, mai arrivato per mancanza di candidature credibili. E vista la situazione attuale, questo desiderio potrebbe concretamente tornare in auge durante il mercato di riparazione, che metterà sul piatto calciatori scontenti della loro attuale posizione nei rispettivi club o a pochi mesi dalla scadenza del contratto. Non è un caso se nelle ultime settimane siano emersi i nomi di Olivier Giroud (scadenza a giugno 2020 e desideroso di cambiare aria a 33 anni) e Zlatan Ibrahimovic (libero dai L.A. Galaxy dal 1° gennaio, quindi free agent a 38 anni), profili importanti sui quali però la dirigenza ha preso tempo per poter riflettere bene su un eventuale nuovo innesto. Senza dimenticare che chiunque arrivasse, dovrebbe avere la consapevolezza di non essere una prima opzione.

Chiaramente, a Conte non dispiacerebbe avere un'alternativa a Big Rom, a meno che Esposito non si confermasse affidabile nel lungo periodo. La differenza potrebbero farla l'eventuale qualificazione agli ottavi di Champions League e la posizione in classifica dell'Inter (soprattutto se fosse ancora vicina alla Juventus). In caso positivo, è possibile che l'allenatore chieda alla proprietà uno sforzo non solo a centrocampo, dove nella 'to do list' c'è l'ingaggio di un nuovo elemento, ma anche in attacco. Se l'obiettivo è arrivare più avanti possibile, servirà gestire al meglio le energie e tutti i giocatori dovranno essere affidabili al 100%.

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Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 25 ottobre 2019 alle 17:55
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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