In questi giorni stiamo assistendo alla beatificazione di Antonio Cassano. Giornali, televisioni, portali online. Tutti focalizzati su un solo tema: lodare il barese. Ma come, non era un elemento nocivo? Adesso Fantantonio dopo cinque partite è diventato un bomber, uno che aiuta i giovani, uno che porta il sorriso. Più che Fantantonio sembra Santantonio. Eppure gli elogi arrivano dagli stessi che storcevano il naso dopo il suo acquisto, o da quelli che dopo una casuale tripletta di Pazzini, predicavano grande sarcasmo verso l'ennesima mossa sbagliata nerazzurra. "Io non sono uno che lecca quella cosa lì", diceva il 99 durante il giorno della sua presentazione nerazzurra. E gli elogi, a Cassano, faranno piacere a metà, perché questo ciclo lo ha vissuto più di una volta.

La verità è che il suo acquisto è stato richiesto con insistenza da Stramaccioni. In convivono Cassano le caratteristiche di un collante perfetto tra centrocampo e prima punta, un'utilità tattica ben più grande di uno sfizio. Il tecnico romano non lo ha chiamato per dargli il ruolo di giullare nello spogliatoio: la sua è stata una scelta oculata, che inizialmente sembrava essere trascurata da tutti. Una collocazione in campo, quella del barese, talmente efficace da non far deprimere i tifosi dopo uno stiramento di Sneijder, come di solito accadeva in passato. Spicca l'equilibrio di Cassano in mezzo allo squilibrio delle opinioni: ecco perché Moratti, ieri, lo ha definito saggio.

Guai a sorprendersi se Cassano segna tre gol in 291 minuti. Le qualità tecniche del giocatore non sono mai state messe in dubbio: i suoi limiti caratteriali però, sono stati parzialmente affinati. Ma non descriviamolo come un santo: Fantantonio è e resterà sempre lo stesso di sempre. Magari un po' più tranquillo, sincero, ma Cassano resta Cassano. E non è un elemento negativo, ma un giocatore che fa dei propri difetti una  forza, del suo squilibrio una genialità. "I compagni mi hanno messo a proprio agio", diceva in un improbabile italiano dopo Chievo-Inter. Questo è Cassano: un giocatore che fa spuntare il sorriso solo se pronuncia una parola.

L'ex milanista si avvia a scendere in campo domenica conto la Fiorentina. Sarà la sua quarta partita in undici giorni, ma la sua condizione fisica non è ancora al top. In Cassano mancano ancora i 90' nelle gambe, ma domenica gli toccherà uno sforzo impegnativo perché dovrà abbassarsi (a mo' di Wes) a quinto centrocampista. Probabilmente giovedì verrà tenuto a riposo, in vista del derby: sfida al passato, sfida all'ipocrisia. Fantantonio resta Fantantonio: non sorprendetevi alla prossima Cassanata. E mi raccomando, avvisate la critica - pronta alla gogna mediatica - dopo il prossimo poker (essendo assai ottimisti) di Pazzini.

 

Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 28 settembre 2012 alle 10:17
Autore: Mario Garau / Twitter: @MarioGarau
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