L’ex attaccante dell’Inter Alvaro Recoba ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di 90min.com, raccontando diversi retroscena sulla sua esperienza in nerazzurro: “Il debutto il 31 agosto 1997? È stato senza dubbio il miglior numero 9 con cui ho giocato. Non so dirti se è stato quello con cui ho avuto l'intesa migliore perché ce ne sono stati altri con cui ho giocato di più però lui era fantastico. Quando la gente mi dice che sono riuscito ad oscurare Ronaldo all'esordio rispondo sempre che è impossibile oscurare le stelle come lui. Quel che ho fatto quel giorno è stato semplicemente partire con il piede giusto, lui ci ha presi per mano e ci ha trascinati alla vittoria della Coppa UEFA. Io non ho mai sentito la necessità di competere per essere più bravo degli altri. Mi divertivo tantissimo a giocare con lui. Ricordo che all'ultima giornata della stagione 1997/98 giocavamo in casa contro l'Empoli e Ronie aveva bisogno di una tripletta per vincere la classifica dei marcatori. Facciamo un uno due al limite e mi manda a tu per tu con il portiere. Io però lo aspettai, gli restituii il pallone e lui entrò praticamente in porta. Credo che in quella stagione all'Inter abbiamo ammirato il miglior Ronaldo. Nonostante abbia vinto prima con il Barcellona e poi con Real e anche il Mondiale con il Brasile, in quella stagione fu incredibile".

Nel 2005 Recoba fu autore del gol decisivo contro la Sampdoria nel giorno in cui nacque il mito della Pazza Inter: “Io posso dire che ancora oggi mi sento fortunato per aver potuto giocare in squadra importante come l'Inter e che la gente ancora oggi si ricordi di ciò che ho fatto e sia riconoscente. Credo che lasciare un bel ricordo di te alla gente va oltre la vittoria o la sconfitta. Perché come dico sempre,Il fatto che la gente continui a ricordarsi di te in maniera positiva significa che qualcosa di buono lo hai fatto. Perché puoi aver fatto anche duemila gol però se smetti di giocare e la gente non ti regala l'affetto che hai provato a conquistarti con il tuo comportamento dentro e fuori dal campo, allora non è servito a niente. Posso dire serenamente che a me accade il contrario: sui social ho moltissimi tifosi dell'Inter che mi inviano messaggi con apprezzamenti sul mio sinistro tutti i giorni. Inoltre ho avuto la grande fortuna di avere un presidente che mi voleva un bene dell'anima senza che avessi fatto nulla. Io non ero uno di quei giocatori che cercava il saluto del Presidente Moratti, anzi cercavo di evitare perché mi metteva in imbarazzo il fatto che lui mi volesse così bene. Il suo affetto posso dire di essermelo guadagnato con il mio modo di essere. I miei ricordi in nerazzurro sono bellissimi. Ho ancora casa in Italia e appena posso vado e anche quando sono lì le dimostrazioni di affetto delle persone sono incredibili".

Tre anni dopo il suo addio, l’Inter vinse la Champions League con José Mourinho in panchina: "Non so dirti se sia stata la migliore Inter della storia. Riuscì a raggiungere un traguardo storico mai raggiunto prima come la vittoria del Triplete. Anche nelle stagioni precedenti c'era stata la possibilità di vincere, ma forse è mancata un po' di ambizione e si è cambiato molto tra una stagione e l'altra. Anche l'Inter di Helenio Herrera vinse parecchio, quindi non saprei dire se quella di Mourinho fu la migliore. Sicuramente fu una stagione speciale in cui tutto riuscì alla perfezione".

Gli viene poi chiesto se l’Inter riuscirà a rompere l’egemonia della Juventus: "Spero di sì, prima o poi dovrà riuscirci. Nel corso degli anni Inter, Milan, Roma, Lazio e Napoli hanno provato a competere con i bianconeri che però hanno una rosa profondissima e piena di campioni. Se si guarda ai giocatori che non giocano nella Juventus, si può facilmente vedere che sono tutti nomi che troverebbero spazio nelle altre squadre. Credo che la Juventus continuerà a vincere ancora per molti anni, per una questione principalmente economica".

Infine chiosa sul tandem offensivo Lukaku-Lautaro: "A me piace quando la squadra vince. Credo che Lautaro stia risentendo delle voci di mercato. Le voci che lo accostano al Barcellona inevitabilmente non gli consentono di essere sereno al 100%. Il suo unico obiettivo dovrebbe essere far gol per aiutare l'Inter, però se si pensa ad altro diventa difficile. Credo che possa dare molto di più".

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Sezione: Focus / Data: Mar 14 luglio 2020 alle 15:53
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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