"È una storia che sto raccontando con Alessandro Alciato, lo scrittore". Ai microfoni di Radio Serie AHenrikh Mkhitaryan spiega l'obiettivo della stesura del libro 'La mia vita sempre al centro', presentato oggi sul palco del Mondadori Store in Piazza Duomo a Milano: "Racconto gli episodi successi durante la mia vita, volevo dare qualcosa ai giovani per fargli capire che devono sognare, lavorare e non mollare e credere in loro stessi", puntualizza l'armeno. 

Tuo padre ti ha detto che la cosa più importante nella vita è essere una brava persona. 
"Sì, mi ha detto questo e mi ha colpito. Mi ricordo quel momento e ho provato a fare il mio meglio: spero di essere una brava persona. Gli sono grato, ha creduto in me nei 7 anni in cui ho vissuto con lui". 

Nonostante gli anni sembri un ragazzino che ancora trova la voglia di divertirsi. 
"Sì, se sto giocando vuol dire che ho ancora la voglia e che sono ancora capace di dare qualcosa alla mia squadra e al calcio. Proverò ad andare avanti, se no mi ritirerò: a fine stagione vedremo. Fino ad ora ogni giorno vado agli allenamenti con grande voglia di migliorare e di vincere". 

Un primo bilancio di questa nuova Inter di Chivu?
"Parlando del calcio che stiamo giocando, è un calcio un po' diverso da quello di Inzaghi. Stiamo ancora lavorando per migliorare e per fare quello che ci chiede il mister: è difficile, quando cambi allenatore serve un po' di tempo. Noi cerchiamo di fare il nostro meglio per giocare il calcio che ci chiede". 

Se Mkhitaryan chiude gli occhi, cosa sogna? Non parlo di calcio. 
"Far crescere i miei bimbi come avrei voluto che mio padre crescesse me".

Sezione: Focus / Data: Mar 14 ottobre 2025 alle 21:56
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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