E' uno dei protagonisti a sorpresa di tutta la A: Rolando, arrivato in punta di piedi dal Porto e ora titolare inamovibile. La Gazzetta dello Sport ne traccia un profilo: "Quando esce dallo spogliatoio con quegli occhiali neri alla modissima (miopia leggera leggera), la cravatta perfettamente in asse, la giacca abbottonata, la barbetta curata, alto come un cestista e l’andamento da docente universitario, Rolando sembra uscito dalla Facoltà di Ingegneria, la strada che avrebbe intrapreso se non avesse fatto il calciatore. Di una compostezza impeccabile, roba che la battaglia da campo di qualche minuto prima pare scivolata via come un’equazione facile facile". Il sosia del killer-predicatore interpretato da Samuel L. Jackson in "Pulp Fiction", domenica sarà chiamato a fermare Immobile e Cerci e, vista l'assenza di Juan Jesus, potrebbe spostarsi proprio lui sul centro-sinistra. "Quando Rolando parla c’è un filo di voce contornato da un fare educato. Solo una volta ha sbottato, quando al Porto (col quale ha stravinto assieme a Guarin e all’ex Pereira) lo avevano messo da parte senza un perché. Ah, Rolly è stato anche quello che al debutto con l’Inter (a Trieste contro il Cagliari) è partito malissimo: botta da fuori di Nainggolan deviata dal suo ginocchio. Uno a uno: una sfiga atomica, per così dire. Rolando a volte sembra Lucio: prende e va in attacco, ma il suo idolo è sempre stato Hierro, monumento con quasi 500 partite nel Real. Musica e danze, come le predilette Kizomba e Funana. Il suo arrivo all’Inter è un merito di Marco Branca: quando arrivò in nerazzurro, venne ripescata una gag di “Mai dire gol” in cui Aldo (del trio) interpretava un calciatore-fenomeno di nome Rolando che l’Inter aveva strappato al Milan con tanto di video e strette di mano fra il nuovo numero dieci nerazzurro e Mazzola e Moratti. Profezie. Quando l’Inter perse contro il Chiasso in amichevole andò lui a parlare a Interchannel e disse: «A me scoccia perdere anche le amichevoli». Poi si è infilato gli occhiali alla modissima ed è uscito. Alla Clark Kent. Servono circa 4 milioni per tenerlo a sé. Succederà. Anche perché da comparsa che era sta diventando un protagonista", si legge. 

Sezione: Focus / Data: Mer 05 marzo 2014 alle 09:24 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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