Oggi è giovedì e su Inter Channel c'è l'appuntamento con "Prima Serata". Ospite del giorno Cristian Chivu, in studio con Edoardo Caldara e Roberto Scarpini.

Domande anche curiose: in cucina "a volte cucino io per le mie tre donne, ma in casa mia si mangia come in ritiro, piatti leggeri e sani", mentre in veste di papà "mi fa piacere dare una mano, voglio partecipare alla crescita delle bambine". Adelina, Natalia e Anastasia i loro nomi.

Non può mancare il ricordo del terribile incidente dello scorso 6 gennaio 2010 a Verona: "Con l'Inter ho vinto tutto ed è stato magnifico. Per il recupero, che è stato a tempo di record, voglio e devo ancora una volta ringraziare i medici dell'Inter e tutti quelli che mi hanno seguito perché sono stati fantastici. Come i tifosi, che mi hanno fatto sentire fin dal primo giorno il loro straordinario affetto. Però ho promesso ad Adelina che non taglierò più i capelli così corti (mettendo in mostra la cicatrice sul cranio, ndr). A me non dà fastidio, però è anche vero che non passo la giornata davanti allo specchio. Però, promessa è promessa, non lo farò più".

Poi Chiuv ha spiegato anche il suo rapporto 'particolare' con il ruolo di terzino sinistro. "Sarebbe ridicolo dire che non mi piace, infatti non lo dico, perché mi piace giocare, mi piace sentire la fiducia dell'allenatore, dei compagni, dei tifosi. Mi piace dare il mio contributo alla squadra e vincere con l'Inter. Però, oramai lo sanno tutti, non è quello di terzino sinistro il mio ruolo naturale, che è quello di difensore centrale o di centrocampista centrale. Però ormai vivo un paradosso: solitamente si fa giocare sulla fascia il giovane, io invece sono diventato terzino a 28 anni. Più vado avanti negli anni e più vedo sempre vicino a me quella benedetta riga! Ti condiziona quella riga... E lì, sulla fascia, senti sempre tutto: le voci della panchina, quelle del pubblico. Calcisticamente parlando, inoltre, cambia la visuale, la lettura della gara. Sulla fascia giochi più lineare, è un gioco basato principalmente sulla fisicità e sulla lotta. Serve alla squadra, quindi va bene, però a volte, il giorno dopo la partita, leggo le pagelle dei quotidiani e mi scappa da ridere. Leggo, per esempio, cose tipo 'spinge meno di Maicon': e ci credo, Maicon spinge sempre, qualcuno si dovrà pur fermare e quel qualcuno, essendo un difensore centrale, sono io... ".

Poi un tifoso gli scrive: "Da quando c'è Leonardo in panchina ti vedo più calmo". A questo punto Chivu mostra la cicatrice, sorride e dice: "A volte entra un po' di aria... ". Grande ironia di un Cristian Chivu apparso in grande spolvero.

Manca però un gol su punizione, in passato una sua specialità: "Già, anch'io vorrei segnarne uno, ma non amo litigare e sulle punizioni dal limite dell'area avversaria c'è sempre la fila. Quattro o cinque compagni... ".

Qualche parola anche sul Pallone d'Oro: "Il premio dell'altro giorno a Messi? La storia è lunga. Non si sa bene se è stato votato il valore assoluto oppure quello che un calciatore ha fatto nell'anno solare. Se ha vinto il valore assoluto, allora è chiaro che Messi potrà vincere anche per i prossimi dieci anni. Io, da capitano della Romania, ho votato Sneijder, Xavi e Robben. Sneijder perché con l'Inter ha vinto tutto e ha portato l'Olanda, a suon di gol, alla finale Mondiale. Xavi perché ha vinto la Liga col Barca e il Mondiale con la Spagna. Robben perché, pur non avendo vinto le due finali alle quali ha partecipato, ha portato il Bayern Monaco a Madrid e, come Wesley, l'Olanda alla finale mondiale. Chiaramente, queste scelte le ho fatto dopo aver ricevuto la lista dei candidati, nella quale non era stato inserito Diego Milito... ".

 

Poi, ecco il resto delle sue parole evidenziate invece da FcInterNews.it: "Il caschetto in allenamento non lo uso, solo in partita per essere più sicuro, ma non è necessario. L'Inter? Penso che siamo i più forti d'Europa e del Mondo, lo abbiamo meritato sul campo. Poi ogni partita fa storia a sé, magari potremmo rigiocare contro il Barça vincendo come perdendo, ma sinceramente vorrei incontrarli solo in finale, non prima. Il mio ruolo? Preferisco centrale di centrocampo a terzino, ma mi sento sempre ovviamente centrale". Su un talento rumeno da consigliare: "E' difficile trovare un campione alla Mutu. Ci sono dei grandi talenti, però fanno fatica quando si va all'estero perché c'è un'altra mentalità. Per esempio Radu alla Lazio, il primo anno ha fatto fatica ma ora sta facendo bene. Le cose nel calcio romeno non sono come dovrebbero essere, speriamo che tutto si rimetta a posto al più presto così da avere risultati e crescita di giovani talenti". Battuta al volo: "Cavani all'Inter? Abbiamo Eto'o, Pandev, Milito... lui è al Napoli".

E quando arriva un gol, sempre meno frequente? "Mourinho mi diceva sempre che avrei segnato un gol decisivo, senza sapere quando ma secondo lui sarebbe arrivato". Chiusura su Samuel: "Ha avuto un brutto infortunio, siamo con lui. Io ho rischiato di più, ci ho messo due mesi e mezzo perché sono stato bravo così come staff, allenatore, tifosi e compagni ma dovevo impegare di più. Anche Walter tornerà prima, sono sicuro, è The Wall".

Sezione: FOCUS / Data: Gio 13 gennaio 2011 alle 20:50 / Fonte: Inter.it
Autore: Alessandro Cavasinni
vedi letture
Print