"Su Esposito è nata una polemica inesistente". Ad Antonio Conte non è andato giù l'attacco subito da lui e dall'Inter sul caso-Esposito, tenuto a Milano dopo il ko grave di Sanchez. Niente Mondiali U-17 per lui: una scelta condivisa con la Federazione. 

Oggi il Corriere dello Sport, principale fautore della crociata anti-Inter sull'argomento, ha rincarato la dose: "Conte accusa ruota libera, com’è solito fare negli ultimi tempi - si legge sul giornale -. “Parlano senza sapere”, aggiunge, riferendosi all’articolo del Corriere dello Sport-Stadio sulla mancata convocazione del talento nerazzurro in Nazionale. Ma che cosa dovremmo sapere? Che il coordinatore dell’Italia giovanile, Maurizio Viscidi, ha rinunciato a portare ai Mondiali Under 17 il più bravo dei ragazzi italiani per consentire all’Inter di disporne in Champions e in campionato? Adesso che lo sappiamo, cambia forse il nostro giudizio? No, anzi. Perché dietro la decisione concertata tra la Nazionale e il club c’è la totale subalternità della prima alle ragioni del secondo. Se non è questo uno schiaffo, che cos’è?".

Un'aggressione a mezzo stampa feroce quella del quotidiano romano, che aggiunge: "Certo, si tratta di stabilire la priorità - sottolinea il Corsport -. Quando Conte era il ct della Nazionale era più importante questa, adesso che allena l’Inter ha cambiato idea. Averlo ricordato è servito a sovvertire la decisione o piuttosto a fare polemica? Né l’uno né l’altro. I giornalisti non sono un rimedio all’arroganza di coloro che comandano separando il potere dalla responsabilità, ma solo uno specchio della loro incoerenza. Al più possono dare fastidio. Ma quando accade, come in questo caso, vuol dire che non sono inutili".

Eppure, sarebbe bastato conoscere le norme per evitare di sollevare tale polverone. Al limite, poteva essere sufficiente ascoltare i pareri dei protagonisti. In questo modo, sì, che nessuno sarebbe stato inutile.   

Sezione: Focus / Data: Dom 20 ottobre 2019 alle 08:37 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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