Talento sui cui tutti erano pronti a scommettere. Tant’è che qualcuno aveva coniato per lui addirittura l’espressione di 'nuovo Cristiano Ronaldo'. Vincitore di un campionato e della Next Generation con la Primavera nerazzurra, oggi Rodrigo Alborno è in Paraguay, la sua patria. E in esclusiva per FcInterNews ripercorre gli anni italiani.
Come prosegue la sua carriera nel River Plate di Asunción?
“Molto bene. Sto giocando con continuità. Questo mi aiuta abbastanza per poter arrivare al rendimento personale che voglio raggiungere”.
Lei è arrivato in Italia da giovanissimo. Quali aspettative aveva?
“Sbarcai da voi appena maggiorenne, a 18 anni. E realmente c’erano grandissime attese per il primo passo della mia carriera. E la mia primissima esperienza fuori dal mio Paese”.
Cosa voleva dire per lei aver firmato per i nerazzurri?
“Significa tutto. Tutti sanno che l’Inter è uno dei migliori club a livello mondiale. E firmare per una tale società ha provocato dentro di me una sensazione bellissima”.
Che ricordi ha dei nerazzurri?
“Quello più importante e che porto ancora oggi con me è il primo anno. Quando vincemmo il campionato e conquistammo la Next Generation”.
Tra l’altro lei segnò uno dei rigori decisivi nella finalissima contro l'Ajax dei giovani.
“Essere riusciti a conquistare il campionato e il torneo europeo è qualcosa di unico. Alla mia prima esperienza fuori di casa, nel primo anno in nerazzurro. Tutto questo ha reso quei trionfi ancor più speciali. Sono davvero felice di quanto abbiamo fatto”.
Cosa ricorda di Stramaccioni e dei suoi ex compagni?
“Parliamo di uno degli allenatori più importanti della mia carriera. Mi aiutò ad adattarmi rapidamente a quello che è il calcio italiano. Ricordo tanti compagni forti. E con alcuno di loro mantengo ancora oggi i contatti. Bessa, Mbaye, Duncan tra gli altri”.
Lei si è allenato spesso con i “grandi”. Chi era quello che l’aveva impressionata di più?
“Sì, ho avuto più opportunità di prepararmi con la Prima squadra. Diciamo che è difficile dire chi fosse il più forte perché in quel momento la rosa era pieno di giocatori di primissimo livello. Se devo fare un nome, chi mi ha sorpreso sopra di ogni altro è stato Zanetti”.
Avrà il rimpianto di non aver mai esordito in partite ufficiali con l’Inter.
“Un peccato sì, quello di non aver mai giocato con la prima squadra. Però nonostante questo porto dentro di me ricordi eccellenti di quel momento della mia carriera”.
Lei era stato definito anche il nuovo Cristiano Ronaldo. Questo le ha portato maggiore pressione?
“Assolutamente no. Questa era un’opinione di alcune persone. Ma io non mi sono mai visto come il nuovo Cristiano Ronaldo. Lui e Messi sono giocatori di un altro mondo. Io ero solo un giovane calciatore che, come oggi, lotta per i suoi sogni e lavora affinché si realizzino”.
Cosa successe tra il 2014 e il 2016. Formalmente era dell’Inter, ma si persero sue notizie.
“Sì, ero nella rosa dei nerazzurri. Poi terminò il mio contratto e sorsero alcuni problemi. Per questo decisi di tornare nel mio Paese”.
Adesso sarebbe pronto per giocare all’Inter?
“Penso di sì. In questi anni ho acquisito maggiore esperienza e credo che se dovessi tornare in Italia sarei pronto per la Serie A”.
Lo speriamo per lei.
“E io mando a tutti i supporters nerazzurri un grande saluto. Nonostante la distanza mi informo sempre su quello che succede alla mia squadra. Sono un tifoso dell’Inter in più”.
Autore: Simone Togna / Twitter: @SimoneTogna
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