Non c’è miglior proposito per l’anno nuovo che uno slogan ever green, sempre buono per tutte le stagioni: “Si può fare di più”.  Parole valide ancora di più oggi dopo aver visto gli ultimi due mesi dell’Inter. Gli Strama’s hanno infatti finito l’anno alla canna del gas, rischiando di perdere in casa contro un Genoa, per giunta privo di Borriello, una squadra che prima del pareggio di San Siro era, e forse lo è ancora, una delle peggiori della serie A.

Stramaccioni prima di tornare nella sua Roma per Natale si è detto comunque soddisfatto, darebbe un bel 7 come voto ai primi 5 mesi dell’Inter, ma bisogna fare attenzione perché a volte ad essere troppo ottimisti e positivi si rischia di fare una brutta fine. Anche con tutti gli alibi della terra, infortuni, squalifiche, stanchezza, una rosa ristretta, arbitraggi sfavorevoli e attenuanti più o meno sfortunate, Maya compresi, quello che si è visto dal dopo Juventus è comunque troppo poco. I nerazzurri avrebbero potuto essere lì a giocarsi lo scudetto con i rivali di sempre, invece senza i due punti di penalizzazione del Napoli in questo momento sarebbero addirittura quinti in classifica e fuori dalla Champions, un obiettivo che adesso non si può assolutamente fallire, per il blasone del Biscione e soprattutto per le casse societarie, sempre più in difficoltà fino a quando non arriverà un aiuto con gli occhi a mandorla dalla Grande Muraglia.

Quella dello Stadium è infatti diventata una maledizione, con i nerazzurri che dopo Torino non sono più riusciti a fare neanche un punto in trasferta, sempre sconfitti lontano da San Siro dove prima invece si viaggiava a mille. L’Inter avrebbe sicuramente potuto fare meglio con Atalanta, Parma e Lazio, così come in casa con Cagliari e Genoa. Le vittorie interne con Palermo e Napoli, strappate con le unghie e con i denti, non migliorano di certo un bilancio che dopo il 4 novembre è diventato preoccupante, per non rievocare “l’allarmante” che aveva fatto infuriare Stramaccioni prima di Inter-Genoa. Non possiamo che augurarci che i nerazzurri, al caldo dei loro paesi di origine, tra un asado e un churrasco, ritrovino tra parenti e relax la grinta e la voglia di vincere delle 10 vittorie consecutive, perché ad accontentarsi si rischia di finire di nuovo con le pive nel sacco.

Dietro c’è infatti una Roma che viaggia a mille e che fa sempre più paura, con la trasferta-verità all’Olimpico del 20 gennaio, senza dimenticare la Befana, con il pranzo del 6 gennaio a Udine che rischia di diventare indigesto ai nerazzurri che ricominceranno a lavorare solo il 2 gennaio. Ora la speranza è quella che era racchiusa nelle ultime parole di Stramaccioni, che le vacanze guariscano e fortifichino di nuovo una squadra che può e deve dare di più, così come la società che deve riuscire a trovare qualche soldino per rinforzare una rosa che ha assolutamente bisogno di idee e qualità in mezzo al campo e di un’alternativa di livello in attacco. E’ infatti importante, durante il cammino, non dimenticare dove si vuole arrivare.

Sezione: Editoriale / Data: Gio 27 dicembre 2012 alle 00:00
Autore: Marco Barzaghi / Twitter: @marcobarzaghi
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