Ci risiamo. Neanche il tempo di godersi le prime giornate di campionato e i club in giro per il mondo hanno dovuto salutare (di nuovo) gran parte dei giocatori convocati dalle rispettive Nazionali: dall’inizio della nuova stagione sportiva si contano già due pause per gli impegni delle varie selezioni, con una terza già alle porte.


Le qualificazioni verso il Mondiale di Qatar 2022 vanno portate avanti, certo. Ma sicuramente potevano essere studiate in altre forme: in primis impedendo il generarsi di nuove - ed evitabili - competizioni come la Nations League. E soprattutto con differenti tempistiche - perché non concentrare tutto in un unico periodo prestabilito anziché spezzettare continuamente tutto? - che non obblighino ogni volta le società (che tra l’altro sono i soggetti che stipendiano i giocatori, a differenza delle singole federazioni) ad incrociare le dita per eventuali problemi fisici, casi di Covid-19 o superamento dei vari jet lag dovuti ai lunghi viaggi internazionali e all’ostacolo del fuso orario. Elementi che condizionano - negativamente - le prestazioni degli atleti.


Ne sa qualcosa l’Inter, nelle ultime ore alle prese con lo stop precauzionale di Lautaro Martinez. E che, a prescindere, è coinvolta direttamente nel ‘caos Sud America’ visti i numerosi giocatori (oltre al Toro ci sono Correa, Vidal, Sanchez e Vecino) che saranno impegnati dall’altra parte del globo la notte tra il 14 ed il 15 ottobre, con il match dell’Olimpico contro la Lazio già fissato nel tardo pomeriggio del 16. Un problema che ha dovuto affrontare anche la Juventus nel big match di settembre contro il Napoli e che non fa altro che aggiungersi alle altre numerose negligenze del recente passato da parte dell’accoppiata FIFA-UEFA. Come dimenticare le amichevoli internazionali e la tanto ambita Nations League fatte disputare in piena pandemia nella stagione 2020/21? Tra l’altro senza vaccino e solo con l’arma del tampone a disposizione. In quell’occasione l’Inter di Conte, ad esempio, si vide costretta a disputare il derby contro il Milan senza alcuni pezzi da novanta risultati poi positivi.


Nel calendario internazionale ci sono tante cose che non vanno. Gli organi presieduti da Gianni Infantino ed Aleksander Ceferin farebbero bene a porsi qualche domanda, con annesso esame di coscienza. Altrimenti la sosta e le Nazionali costeranno sempre più caro, perdendo fascino ed attrazione e diventando solo un peso insostenibile col passare del tempo. Per i club, ma anche per la gente.

Sezione: Editoriale / Data: Sab 09 ottobre 2021 alle 00:00
Autore: Stefano Bertocchi
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