Cari amici, a esattamente un mese e mezzo dall’inizio della sessione di gennaio del calcio mercato mettiamo un po’ d’ordine e facciamo un po’ di chiarezza in mezzo alle tanti voci che le nostre orecchie sono solite ascoltare, come ogni anno, in questo periodo.
Tanti i sogni, tante le articolesse che ci propinano movimenti di mercato alquanto improbabili e come spesso accade, tanti tifosi che vengono presi per il naso. In questo editoriale non tornerò a tediarvi sulle logiche relative al Fair Play Finanziario, diciamo solamente che è una Spada di Damocle con la quale dobbiamo imparare a convivere. E che inevitabilmente contagerà tutte le operazioni di compravendita che nei prossimi anni ci saranno nel calcio.

Parliamo di noi nerazzurri. I rumours che mi giungono da Corso Vittorio Emanuele mi hanno permesso di avere una visione piuttosto limpida relativamente alla linea di condotta tracciata da Moratti.
Diciamo innanzitutto che la fase del mercato si divide in due momenti distinti. Il primo è quello compreso tra  il giorno in cui è approdato ad Appiano Gentile Claudio Ranieri e il 21 dicembre (ultima gara dell’anno solare). Il secondo va dal 22 dicembre al 31 gennaio (giorno di chiusura del mercato invernale).
Mi spiego meglio. In questo momento gli uomini di mercato hanno avuto mandato di muoversi su diversi fronti. L’obiettivo è quello di tenere aperte più strade possibili e di riuscire a portare avanti contatti, incontri, appuntamenti e nello stesso tempo iniziare magari a intavolare alcune trattative che potrebbero in un secondo momento, subire un'accelerata decisiva. L’arrivo del tecnico di Testaccio ha cambiato le strategie di mercato tant è che, dopo la malriuscita operazione Gasperini, i dirigenti d’ora in avanti cercheranno di creare un asse più solido tra l’impianto tattico del mister e le risorse umane a disposizione. Il tutto tenendo d’occhio la linea di demarcazione relativa al 21 di dicembre, giorno in cui l’Inter, oltre a conoscere l’avversario di Champions League (e quindi la fattibilità del proprio percorso europeo), saprà con certezza la propria posizione in classifica a sole tre giornate dall’inizio del girone di ritorno.  Quest’ultima sarà sicuramente una variabile decisiva riguardo a quella che sarà la scelta definitiva circa la strada da intraprendere.

La meta, più o meno annunciata, è quella di riuscire ad arrivare a fine campionato sul podio e quindi ad avere la possibilità di iscriversi al massimo Torneo Continentale anche per la stagione 2012/2013. I dirigenti dovranno essere veramente bravi a far coincidere la volontà di lasciare la maggior parte del budget per il prossimo mercato estivo e le oggettive esigenze di una squadra che avrebbe bisogno di innesti di qualità fin da subito. Facciamo degli esempi: se al 21 dicembre la Beneamata dovesse trovarsi in una buona posizione in classifica e con un avversario abbordabile da affrontare in Champions, Moratti darebbe con ogni probabilità il via libera per operazioni anche impegnative sotto il profilo economico. In caso contrario, qualora il rendimento della squadra in Italia non fosse particolarmente positivo (a patto di non rischiare di occupare posizioni pericolose) e il tragitto Europeo potenzialmente irto di difficoltà non è da escludere che la società decida di vivere un anno di transizione per poi puntare forte sulla prossima stagione. Certo, esistono anche le vie di mezzo, però in questo momento è questa l’aria che si respira nella stanza dei bottoni. Ad oggi 17 novembre l’unico arrivo certo è quello di Kucka, per tutto il resto c’è...Mastercard…eh no…c’è tempo!


BoA
 

Sezione: Editoriale / Data: Gio 17 novembre 2011 alle 00:02
Autore: Andrea Bosio
vedi letture
Print