Cosa si fa pur di non dare merito all'Inter...

Cinque vittorie su cinque in campionato, arrivate tutte con un comun denominatore: la squadra di Inzaghi domina. Domina tatticamente, domina visivamente, domina nel punteggio. Anche l'1-0 di Empoli, lievemente a rischio solo nei minuti finali dopo il ko di Arnautovic e la conseguente inferiorità numerica, lascia in dote una prestazione convincente al di là del punteggio risicato.

Cosa resta ai detrattori? A vuoto il tentativo di giudicare irregolare il gol di Dimarco al Castellani (Bastoni è in gioco e, in ogni caso, non intralcia la linea visiva di Berisha), piuttosto ridicola la narrazione sul calendario facile e quasi pilotato. L'ultimo appiglio, l'estrema risorsa per chi rosica, è solo una: "Eh va beh, ma le altre sono scarse". Avete capito bene: Inter prima senza dubbi a causa della mediocrità dei competitor.

E così il Napoli di Garcia non è il Napoli di Spalletti; il Milan è troppo Leao-dipendente; la Juventus non è così forte come la si dipingeva in estate nonostante l'assenza dalle coppe europee; la Roma bene ma non benissimo; la Lazio non ripeterà l'exploit di un anno fa. E l'Inter? Forte, completa, troppo superiore alle altre. Quindi vincere lo scudetto, in caso, non diventa un merito ma un obbligo

L'ultima frontiera dell'arte del sottrarre. L'ultimo porto per chi invidia ed è in malafede. L'ultima colpa dell'Inter: "Sono scarse le altre".

Sezione: Editoriale / Data: Mar 26 settembre 2023 alle 00:00
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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