Inter-Barcellona 4-3 è già leggenda. Una leggenda che nasce al minuto 93, quando Francesco Acerbi decide di travestirsi da attaccante e di non arrendersi alla sconfitta. Il gol del 3-3 manda ai supplementari, poi toccherà a Frattesi sigillare il punteggio sul 4-3 finale.

Adesso l'Inter può vendicare la finale di due anni fa, il ko di Istanbul che ancora brucia ma dal quale i nerazzurri hanno saputo utilizzare come trampolino prima per la seconda stella e ora per questa nuova campagna europea da stropicciarsi gli occhi. Protagonista, oggi come allora, proprio Acerbi. "Acerbi a febbraio ha compiuto 37 anni: non siamo di fronte alla normalità - sottolinea la Gazzetta -. Primeggiare con questa carta d’identità vuol dire avere cura del proprio corpo e della propria mente in maniera maniacale, rispettare e allo stesso tempo superare continuamente i propri limiti. Tra 23 giorni avrà una finale col Psg da affrontare, tra meno di un mese - in linea puramente teorica - potrebbe pure incrociare nuovamente Haaland, a Oslo con la Nazionale. Il ct Spalletti, a marzo, ha chiuso con forza all’eventualità, ma è bene tenere una porticina aperta, anche in considerazione dell’infortunio di Buongiorno col Napoli. Si vedrà, in fondo a giugno non pensa nessuno da queste parti, almeno adesso. Il mondo si ferma a fine mese. E la testa di Acerbi è da ieri sera solo su come fermare gli attaccanti del Psg".

Sezione: News / Data: Gio 08 maggio 2025 alle 13:38 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni
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