Si potrebbe usare una parola forte come "farsa". Evitiamo? Ok, evitiamo. Sarebbe troppo per un Paese schiavo del politically correct come questo, dove gira e rigira e a vincere è sempre l'Estremo Centro. Ma lasciateci almeno la libertà di descrivere la nuova dimensione nella quale è entrata la Serie A nelle ultime giornate, specie per quanto riguarda la lotta per il terzo e quarto posto. Ed è ufficiale: siamo in una realtà parallela. Niente è più come sarebbe dovuto essere. Gli ultimi due arbitraggi delle partite dell'Inter hanno irrimediabilmente compromesso lo scorrere naturale dei fatti. Lo spazio/tempo è stato corrotto e non si torna più indietro. C'è chi parla di "sliding doors", ma forse sarebbe meglio parlare di abominio.

Era stata un abominio la direzione arbitrale di Rosario Abisso in Fiorentina-Inter. È stata un abominio la direzione arbitrale di Luca Banti in Cagliari-Inter. Errori macroscopici che hanno influenzato la sfida della Sardegna Arena e, ragionevolmente, sottratto 3 punti all'Inter. Uniti ai 2 di Firenze e ai 3 con il Parma a San Siro, arriviamo a quota 8: ben otto punti, che in classifica fanno tutta la differenza del mondo.

Qui non parliamo di scelte dubbie o di interpretazioni. Parliamo decisioni semplici e chiarissime. Cigarini che stende Nainggolan lanciato in azione promettente verso l'area avversaria merita il giallo, che sarebbe il secondo: nulla. Skriniar che subisce fallo, perde l'equilibrio, calcia in modo pieno il pallone e solo successivamente entra in collisione con Cigarini non è mai punizione: addirittura arriva anche l'ammonizione (e conseguente diffida per lo slovacco). Punizione che proprio Cigarini calcia e Perisic beffa Handanovic. Siamo al grottesco.

C'è chi, puntualmente, vuole spiegarci come l'Inter non abbia approcciato bene al match in terra sarda: verissimo. E quindi? Raramente ricordiamo passeggiate di salute in casa del Cagliari da parte dei nerazzurri, e non solo. Ci sta incappare in un approccio molle. Ci sta essere sorpresi dalla verve iniziale di un avversario assetato di punti. Ci sta soffrire in trasferta per 20 minuti nel campionato italiano. Capita a tutti, Juventus compresa. Senza scomodare l'arrembaggio del Napoli di domenica sera, la squadra di Allegri ha patito le pene dell'inferno anche a Bologna nel turno precedente. Eppure alla fine ha portato a casa i 3 punti. Il giustificare abnormi errori arbitrali a sfavore col famigerato “giocare male” è una tesi probabilmente generata da una qualche mente malata.

Eppure, nonostante questo scempio, l'Inter tace. Tutti gli altri club, spesso anche a sproposito, alzano la voce, si fanno sentire, mostrano i denti per episodi molto meno clamorosi e determinanti. L'Inter, al contrario, tace. Le sottraggono 3 punti col Parma e tace. Le estirpano 2 punti con la Fiorentina e si ode qualche flebile rimostranza. Viene violentata a Cagliari e tace di nuovo. Una non-strategia comunicativa che francamente fatichiamo a comprendere. Ci sono milioni di tifosi che gradirebbero avere quantomeno una difesa d'ufficio dopo aver dovuto assistere a spettacoli deprimenti come quello messo in scena da Banti venerdì sera. I punti non tornano indietro, è ovvio. Però si può trasformare quella rabbia in energia positiva. Quella frustrazione può tornare utile come benzina per le partite successive. Lo avevamo auspicato nel post-Firenze, senza però trovare riscontri. E, infatti, ecco Cagliari. "Inala, inala, sei tu la vittima".

 

"Come play my game
Inhale, inhale, you're the victim
Come play my game
Exhale, exhale, exhale”

(The Prodigy – Breathe)

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Sezione: Editoriale / Data: Mar 05 marzo 2019 alle 00:00
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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