Forse qualcuno non lo sa, ma parola crisi non lascia scampo alle ambiguità. Chi ha parlato di crisi Inter in questi giorni, sfiorando quasi il ridicolo, dovrà necessariamente ricredersi dopo una notte di Champions che ha rimesso in luce una squadra che ha sicuramente ancora qualche problema, ma che è tutto fuorchè in crisi. Quattro gol nella massima competizione europea non si fanno tutti i giorni, e un'umiliazione come quella riservata dall'Inter per i simpatici amici del Werder Brema - guidati dall'ambiguo (lui sì) Arnautovic, che prima dice di un gruppo non armonioso in nerazzurro e poi ammette che il proprio sogno è tornarci - è sicuramente un segnale a tutti coloro i quali hanno attaccato i campioni d'Europa dopo una sconfitta al 92', in trasferta, su un'azione sviluppatasi da un fallo inesistente (se proprio vogliamo dirla tutta), dopo quindici tiri pericolosi dalle parti della porta dell'avversaria di turno, la Roma. L'Inter che qualcuno definisce in crisi, vince 4-0 seppur priva di Diego Milito, Walter Samuel, Thiago Motta, Javier Zanetti, Goran Pandev e anche Marco Materazzi, insomma con assenze che hanno rappresentato l'apparato vincente per arrivare al triplete.

E' stata una bellissima Beneamata, che ha divertito con trame offensive di bella fattura guidata da un Eto'o titanico, e che ha saputo reagire ad un inizio tutt'altro che positivo, con Almeida che per poco non ha bucato Julio Cesar in principio di gara. Quando Benitez registrerà questi piccoli problemi difensivi che, purtroppo, possono pregiudicare partite e risultati finali, soprattutto in Europa, allora l'Inter sarà veramente pronta per affrontare chiunque potendosi vantare di essere superiore. Però, mi tocca ancora una volta tornare su quel tasto dolente di chi ha scritto di una squadra in crisi: una parola da esorcizzare completamente con diversi aneddoti che stasera sono venuti fuori per chiarire al meglio che anche nello spogliatoio nerazzurro è tutto perfettamente a posto, a differenza di quanto qualcuno vuole far credere. Innanzitutto, l'inserimento dei giovani Philippe Coutinho e Jonathan Biabiany prosegue alla grandissima: i senatori li aiutano continuamente, e i due ragazzini hanno strapazzato la difesa del Werder Brema con due prestazioni più che all'altezza. Velocità, freschezza atletica e tanta voglia da sbattere in faccia a chi diceva che questi campioncini sono pronti a stento per la Primavera: ma fateci il piacere, e lasciate lavorare chi, come la società interista, sa fare il proprio mestiere.

E poi, il capitolo gruppo. Sulla storia di Chivu si è enfatizzato fino a parlare di spogliatoio spaccato, ma la questione è sempre stata chiara per chi ha seguito il nostro sito: il rumeno ha evidenziato, nei due minuti di follia palesati a Roma, soltanto un deficit tattico al quale è stato posto rimedio immediatamente, all'intervallo. Tutto si è chiuso momentaneamente lì, senza alcun problema con Eto'o che non rientrava: i due non si erano capiti e hanno poi chiarito, stavolta definitivamente con tutta la squadra, il giorno dopo. Il confronto organizzato da Benitez ha tolto definitivamente il problema che in realtà non è mai esistito, tutti si sono guardati nelle palle degli occhi, e Chivu ha capito il suo errore. I panni sporchi si lavano in casa è la morale di questa favola, ma purtroppo per chi parla di crisi e quindi riempe pagine con frottolame sui campioni d'Europa, i panni dell'Inter sono pulitissimi, e uno stress agonistico non può significare assolutamente nulla.

La dimostrazione finale di quanta allegria regni nello spogliatoio dell'Inter è arrivata proprio durante la sfida contro il Werder: se calcisticamente parlando abbiamo ammirato una prestazione fatta di unione, compattezza, grinta e gioco di squadra, c'è stato un episodio molto significativo. Quando c'è stata una punizione dal limite da calciare nel secondo tempo, sul 3-0, sono scoppiati a ridere (motivo tutt'ora ignoto) tutti insieme, Sneijder, Eto'o, Chivu, Cambiasso e gli altri che evidentemente erano tra i papabili per calciare. Sorrisi a trentadue denti tra i vari ragazzi, stesso copione anche quando Eto'o ha fotografato l'olandese dopo l'ultimo gol, e Inter che, con quattro bocce al Werder, si mantiene al primo posto della classifica di questo girone A di Champions. E tra l'altro, la squadra in crisi è prima anche in campionato, in doppia cifra, a 10 punti con la Lazio. Sono questi i sorrisi che ci regala questa notte, i sorrisi di una meravigliosa crisi.

Sezione: Editoriale / Data: Gio 30 settembre 2010 alle 00:14
Autore: Fabrizio Romano
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