Vetta della classifica distante un punto a due giornate dalla fine del campionato e finale di Champions League da giocare a fine mese. Oggi, 14 maggio 2025, l'Inter si trova in questa situazione. Due obiettivi stagionali sono sfumati (la Supercoppa Italiana e la Coppa Italia, con l'ultimo atto in programma proprio questa sera a Roma), ma altri due sono ancora in vita. E, senza nulla togliere agli altri trofei, sono senz'altro i più prestigiosi. 

L'ultimo weekend di Serie A ha cambiato ancora una volta le carte in tavola e aumentato inevitabilmente la pressione sul Napoli capolista, non riuscito ad andare oltre al 2-2 al Maradona contro un Genoa già salvo, con una formazione iniziale tutt'altro che di titolarissimi ma di certo non in gita all'ombra del Vesuvio. Poche ore prima, sotto il diluvio di Torino, l'Inter si sbarazzava invece con leggerezza dei granata di Vanoli nonostante le fatiche dell'epica notte europea contro il Barcellona e le tante rotazioni che hanno spinto Inzaghi a cambiare ben nove undicesimi della formazione. Il 2-0 dei nerazzurri ha aumentato il peso della partita della squadra di Conte, scesa in campo col fiato sul collo del Biscione che adesso, a due giornate dal traguardo finale, vede la distanza in classifica ridotta da tre ad un solo punto. E ora? Quello che succede, succede. Il finale è tutto da vivere. 

Domenica sera, in contemporanea, l'Inter ospiterà la Lazio a San Siro mentre il Napoli farà visita al Parma dell'ex nerazzurro Chivu al Tardini. Due partite che presentano ovvie insidie per entrambe le squadre: i biancocelesti sono a caccia di punti vitali per un posto nella prossima Champions League, i gialloblu non possono fare calcoli per la salvezza e giocano davanti ai loro tifosi contro una big. Un connubio che nel recente passato ha dato delle soddisfazioni ai crociati: per informazioni chiedere proprio all'Inter, bloccata sul 2-2, o alla Juventus, sconfitta 1-0. Insomma, tutto è ancora in ballo: lo scudetto lo può vincere il Napoli, lo può ancora vincere l'Inter e si potrebbe anche andare allo spareggio, qualora le due squadre dovessero trovarsi appaiate a pari punti alle 38esima giornata. Si vedrà.

La certezza è che, in questa situazione, l'Inter può giocare con più leggerezza dei rivali. Semplicemente perché, a differenza loro, non ha il destino nelle proprie mani. Ma anche perché a fine mese avrà la possibilità di giocarsi la Champions League in 90 o più minuti contro un avversario di valore come il Paris Saint-Germain dopo averne battuto altri altrettanto forti nell'arco di un percoso netto nella fase campionato (su tutte l'Arsenal, eliminato in semifinale proprio dai parigini) e soprattutto nella fase a eliminazione diretta, dove Lautaro e compagni hanno collezionato gli scalpi di due favoritissime come Bayern Monaco e Barcellona. Serate magiche, soprattutto quella di Monaco contro i bavaresi e quella di San Siro contro i blaugrana, che gli interisti non dimenticheranno mai. Nella speranza che il 31 maggio ce ne possa essere un'altra, ancora più importante, sempre lì in Baviera.

La stagione dell'Inter potrebbe terminare con zero, uno o due trofei. E questo è un dato di fatto. Se ad inizio stagione vi avessero detto che a metà maggio vi sareste trovati in piena lotta per lo scudetto (sotto di un punto a due giornate dalla fine) e con una finale di Champions League da giocare, cosa avreste risposto? Molto probabilmente ci avreste messo la firma. Tutti. Anche chi sarà seduto comodo sul divano a gufare ininterrottamente per le prossime tre settimane. 

Sezione: Editoriale / Data: Mer 14 maggio 2025 alle 00:00
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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