Al rientro dalla sosta per le nazionali scoccherà l'ora su Juventus-Inter, attesa sfida di campionato in programma sabato 13 settembre alle ore 18 all'Allianz Stadium di Torino. Per proiettarsi all'appuntamento, La Gazzetta dello Sport ha voluto intervistare il doppio ex Marco Tardelli.

Un giudizio al nuovo volto nerazzurro?
"Metterei al centro le idee di Chivu".

La nuova Juve ha aggiunto fantasia e imprevedibilità, almeno a giochi fermi?
"Le fortune della nuova Juve passano da Vlahovic: non ho dubbi, se l’attaccante serbo comincia a fare quello che sa la sua stagione, e quella dei compagni, sarà ricca di soddisfazioni"

Il Vlahovic dell’Inter?
"Thuram: me lo immagino sempre più decisivo".

Già sabato prossimo dentro lo Stadium?
"Sono partite che possono esaltarlo".

E la mano di Chivu?
"Mi fiderei di lui, ma piano con i giudizi: l’Inter vista contro il Toro era già la squadra più divertente del campionato, insieme al Napoli, poi il passo falso con l’Udinese. Sono passati appena 180 minuti dall’inizio. Serve pazienza ed equilibrio".

“Mi fido di lui”: perché?
"È giovane e conosce il calcio: raccogliere l’eredità di Inzaghi non è facile, ma credo che possa entrare in sintonia con uomini e ambiente".

Il verdetto dello Stadium può già lanciare un messaggio al campionato?
"Se vincono i bianconeri, sì".

Nel caso, autostima al punto più alto...
"Nel caso, convinzione che la strada è quella giusta. E, quindi, autostima al punto più alto".

E, per l’Inter, verso il basso.
"L’Inter non vive di alti o bassi: stiamo parlando di un gruppo consapevole di ciò che ha costruito in questi anni. E Chivu aggiungerà qualcosa".

I nerazzurri hanno scelto un mercato dove la carta d’identità ha avuto il peso più ingombrante.
"Una delle novità più interessanti è Sucic: si muove bene, conosce il senso della posizione, osa. L’assist per Thuram contro il Toro è tecnica e classe".

Inter-Toro: i fratelli Thuram che si salutano, Marcus indica il fratello dopo la rete, Khephren alza il pollice.
"E allora? Qualcuno si è sorpreso? Questo è sport, il bello del calcio: famiglia, passione, rispetto".

Cinque gol e, poi, il capitombolo: l’Inter ha creato tanto al debutto, meno al secondo appello.
"Equilibrio e pazienza: dei nerazzurri si conoscono i pregi. Non è mai facile, o immediato, metabolizzare ciò che ti chiede un nuovo allenatore: si vede che c’è voglia di fare qualcosa di diverso e, così, il rischio di una frenata è dietro l’angolo"-

Sezione: Copertina / Data: Sab 06 settembre 2025 alle 08:58
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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