La lunga intervista rilasciata a Piers Morgan Uncensored da Zlatan Ibrahimovic è stata anche l'occasione per tornare sul suo rapporto con José Mourinho, allenatore del gigante svedese ai tempi dell'Inter.

"Non ho mai visto arroganza in lui, ma coerenza e fiducia in quello che diceva. Perché quello che ha detto, lo ha fatto. L’ho conosciuto all’Inter - ricorda Ibra -. Io arrivavo dall’esperienza di Capello, che era un allenatore con una mentalità molto forte. Lui mi buttava giù tutti i giorni per poi portarmi al top. È stato quello che ha forgiato la mia mentalità, quella di non essere mai soddisfatto al massimo. Mi ha detto che facevo pochi gol e che aveva bisogno che io segnassi di più e mi sono allenato tantissimo a tirare in porta, oltre ad allenarmi forte con gente come Cannavaro e Vieira. Lui urlava sempre “Ibra, Ibra” che poi è la genesi del mio soprannome. Io andavo in campo e mi allenavo un’ora in più per migliorare. Quando ho incontrato Mourinho, in allenamento facevamo cose nuove tutti i giorni. Lui divideva il campo in quattro zone e ogni esercizio era qualcosa di nuovo".

"Poi quando parlava alla squadra, ci diceva che non avremmo avuto una seconda chance - aggiunge Zlatan -. Ti porta a combattere per lui e tu fai qualsiasi cosa per vincere. Lui ti motiva ad un livello altissimo. E come uomo, è diretto. È un vincente e dice quello che pensa, ma è molto informato. Sapeva più cose di me quando parlava con me".

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Sezione: Copertina / Data: Ven 06 ottobre 2023 alle 18:40
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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