Intervistato da BeIN Sports, l'ex attaccante dell'Inter Samuel Eto'o, oggi presidente della Federcalcio del Camerun, è tornato con la mente all'estate del 2009, quella del suo passaggio in nerazzurro dal Barcellona. Rimarcando il ruolo di Pep Guardiola in questa trattativa: "Mi ha dato un'opportunità per la quale gli sarò sempre riconoscente, quella di entrare ancora di più nella storia del calcio. Ha permesso all'Inter di fare l'affare più bello della sua storia. Lo scambio con Zlatan Ibrahimovic è stato il più bello della storia del calcio. Quando sono arrivato all'Inter, ho detto a papà Massimo Moratti: 'Dammi due anni e ti darò la Champions'. Arrivo in questa meravigliosa famiglia, con Marco Materazzi e Javier Zanetti. Intorno a me, poi, avevo degli assassini. Quando entravamo nello stadio e vedevi i nostri occhi, pensavi subito: 'Meglio lasciarli vincere e tornare dalla mia famiglia'". Non manca un pensiero per José Mourinho: "E' lontano da tutto quello che la gente dice di lui. Sapevate perché lo amavamo tanto? Perché era sempre sincero con noi. Io da lui mi sono sempre sentito protetto, anche se sono rimasto in panchina un mese. Poi un giorno gli ho detto: 'José, Samuel non va in panchina'. E lui mi ha risposto: 'Ora ho il mio giocatore'. Lì è iniziato tutto". 

Ma per Guardiola ci sono anche parole critiche: "Ha vissuto tutta la sua vita a Barcellona, ma negli anni in cui ero lì non ha mai capito al gruppo. Non si parla a uno con la mia storia come si parla a un debuttante, è stato maldestro. Un giorno ha deciso di togliermi la maglia numero nove per darmi la 14, per me è stata un'umiliazione. Gli ho detto: 'Pep, tu mi chiederai scusa perché sarò io a farti vincere, non Lionel Messi. Questa è la mia epoca, puoi chiederlo a Xavi, ad Andres Iniesta; sono io che faccio vincere la squadra". 

Sezione: Copertina / Data: Lun 16 gennaio 2023 alle 20:09
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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