Ivan Ramiro Cordoba ha raccontato a Inter Tv la propria esperienza in maglia nerazzurra. "Far parte di un club come l'Inter è una cosa molto speciale, che mi aha fatto pensare in ongi momento che non potevo non lasciare un'impronta non come un giocatore tra i tanti. Io volevo essere un giocatore che poteva lasciare un segno, per i miei compagni e i miei connazionali. Volevo arrivare oltre, vincere di più, anche per far progredire il calcio colombiano. Far capire che ero un giocatore non solo con talento, ma anche professionista, su cui poter contare. Anche quando si perde, perché la cosa importante è esserci nei momenti difficili. Credendo nei tuoi obiettivi e andando avanti alla morte per quelli", sono le parole dell'ex difensore.

Cordoba è amatissimo in patria soprattutto per la rete che ha permesso di vincere la Coppa America del 2001. "Credo che ognuno sogni attimi speciali nel calcio, ma così non avrei mai immaginato - dice Cordoba -. Per me fu qualcosa di surreale. Anche per la situazione che viviamo nel nostro Paese, per le polemiche che c'erano su giocare o meno la Coppa America. Tutta la Colombia sperava nel nostro trionfo perché vedeva che andavamo avanti. Sentivamo la responsabilità, magari non di segnare ma fino a quel calcio d'angolo io stavo pensando che saremmo andati ai rigori. Sono circostanze della vita scritte nel destino. Un ricordo speciale ogni volta che ci penso. Abbiamo regalato tanta allegria alla Colombia in un momento molto difficile, segnato con la maglia numero 2 di Escobar, che per circostanze che non dovrebbero mai esserci nel calcio non era più tra noi".

Pochi mesi prima, lo sbarco in nerazzurro. "L'Inter mi seguiva da sei mesi e nelle due volte che sono venuti a vedermi, grazie a Dio ho fatto due gol. Mi è andata bene. Credo sia parte del destino. La seconda volta, dopo qualche giorno, arrivò l'offerta concreta. Era novembre e in quei giorni ho saputo anche che mia moglie era incinta. Sono quelle situazioni irrinunciabili nella vita. Quando mi hanno parlato dell'Inter mi vidi già con chi c'era allora in squadra. All'ultima partita con il San Lorenzo i tifosi mi dicevano di non andare, che avrebbero fatto una colletta per tenermi. Io sinceramente non sapevo cosa dire. Fu un momento speciale, sempre sarò grato all'Argentina e alla squadra che mi ha dato quell'opportunità che poi mi ha permesso di arrivare in Italia e diventare un calciatore come sono stato".

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Sezione: Copertina / Data: Ven 11 dicembre 2020 alle 18:49
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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