"Il derby è vicino, ma nonostante ci sia poco tempo è ancora possibile per l’Inter invertire la rotta". Lo scrive Beppe Bergomi sulla Gazzetta dello Sport. Analisi approfondita quella dello zio sulle pagine della rosea circa il momento dei nerazzurri: "La cosa più importante è che tutti quanti, ragazzi e ambiente, ritrovino il senso di appartenenza, l’attaccamento alla maglia, il saper giocare con il cuore. E chi meglio del vicepresidente Zanetti può trasmettere tutto ciò? È sicuramente la cosa principale per affrontare una partita già delicata in sé, figuriamoci se poi può valere un posto in Champions League. Zanetti ce l’abbiamo lì. E allora sfruttiamolo: le sue competenze, il suo modo di fare, quello che ha saputo dare al club… Ecco, lui deve essere l’esempio positivo a cui la squadra di oggi deve guardare. Lui deve far capire cosa vuol dire giocare un derby. Lui, che ne ha disputati e vinti tanti".

"Nello spogliatoio, in questo momento l’emanazione di Zanetti è Ranocchia. Il difensore possiede il carisma amato dalla gente - spiega Bergomi -. Lui che ha anche sofferto tanto per la maglia nerazzurra, più di altri ora è in grado di far capire cosa significa indossarla con onore e con spirito di gruppo. Questo aspetto, di solito, fa la differenza in un derby".

L'ex capitano nerazzurro non dimentica neppure l'apporto fondamentale del pubblico, straordinario soprattutto negli ultimi anni. "C’è bisogno del pubblico perché in questi momenti, in cui si è in deficit di fiducia, si tende a commettere più errori di quelli che si farebbero in una condizione psicofisica media, se non ottimale".

E poi ci vuole un’iniezione di energia, dal punto di vista fisico e nervoso. "E qui entra in gioco il tecnico - puntualizza Bergomi -. Spalletti ha certamente l’intelligenza per farlo. È un allenatore di personalità che ha vissuto tante situazioni del genere. È vero che ha a disposizione poco tempo, ma bisogna assolutamente ricaricare le batterie nervose, perché il derby è una partita che vive molto sull’aspetto mentale".

Infine, tecnicamente serve aggrapparsi alle certezze Handanovic, Skriniar e anche De Vrij, "sebbene con l’Eintracht a San Siro abbia commesso un errore. Ma va ricordato che nella partita di andata a Francoforte era stato il migliore in campo - non dimentica lo Zio -. Anche su Brozovic, se rientra, e Lautaro Martinez, che è amato dal pubblico e ci mette sempre e comunque il cuore. Sono questi i giocatori che, a cascata, possono e devono aiutare gli altri ad andare nel fondo e tirare fuori tutto quello che hanno".

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Sezione: Copertina / Data: Sab 16 marzo 2019 alle 09:45 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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