"Gent.ma Redazione, la notizia sull’eventuale cessione dell’Inter non può che alimentare, nei tifosi, ulteriori dubbi e perplessità sulla volontà di proseguire nel progetto da parte della proprietà cinese che negli anni ha progressivamente diminuito gli investimenti per il rafforzamento della squadra, imponendo altresì il sacrificio di qualche campione sull’altare della plusvalenza. D’altronde, l’addio del condottiero Antonio Conte, in palese disaccordo con la stessa proprietà cinese per le stringenti restrizioni imposte, era già stato un campanello d’allarme non sottovalutato dai tifosi! Nonostante il disimpegno della proprietà cinese, il direttore Marotta, un nocchiero esperto ed avveduto, è riuscito tuttavia a condurre integra l’imbarcazione e salvo l’equipaggio nel porto sicuro, fronteggiando e superando le tante avversità ed il clima di sfiducia durante la difficile navigazione nel periodo di crisi finanziaria che ha colpito il gruppo Suning! Eppure, il grandissimo direttore Marotta, pur attenendosi alle direttive della proprietà cinese, cioè la realizzazione delle plusvalenze, l’autofinanziamento ed il taglio dei costi di gestione, con conseguente riduzione del monte degli ingaggi dei giocatori, ha sempre allestito un organico in grado di competere in ambito nazionale. Di certo, sarebbero deleteri i continui cambi di proprietà, soprattutto se alla guida dell’Inter si avvicendassero dirigenti di società straniere che, non avendo nessun legame né con l’ambiente né con la città di Milano, non sarebbero di certo mossi dalla passione né dal senso di appartenenza ma soltanto da interessi prettamente economici! Ecco che l’idea, romantica e nel contempo lungimirante, di una cordata che coinvolga i grandi gruppi imprenditoriali locali e nazionali, accomunati dalla passione e dal tifo nerazzurro, per rilevare l’Inter dalla proprietà cinese sarebbe la soluzione ideale perché garantirebbe solidità finanziaria alla società e competitività alla squadra con innesti di una certa caratura, abituati alla contesa per il vertice, affidabili e dal sicuro rendimento, per far sì che la squadra punti alla conquista della Champions! Pertanto, l’esempio non può che essere l’atto concreto e tangibile di generosità e di mecenatismo meneghino compiuto dal re della moda, il grandissimo Giorgio Armani, che nel 2008 ha rilevato la proprietà della gloriosa Olimpia, altro simbolo di Milano, e, con ingenti investimenti, l’ha resa competitiva e l’ha riportata ai fasti d’un tempo. Con l’avvento, tanto auspicabile quanto necessario, della cordata italiana la guida della società verrebbe affidata ad un presidente che rappresenti la tradizione, viva l’Inter nella sua quotidianità, sia percepito come il punto di riferimento ed investa tanta passione per rinsaldare il legame tra la proprietà ed il popolo nerazzurro! Rilevata la società, la cordata italiana potrebbe essere sostenuta e coadiuvata dall’azionariato popolare, proposto dal saggio economista e tifoso appassionato prof. Carlo Cottarelli, perché il coinvolgimento diretto dei tifosi (miliardi di gocce d’acqua che, messe assieme, formerebbero un oceano!) quali azionisti assicurerebbe alle casse della società una consistente iniezione di capitale stabile sul quale non graverebbero gli interessi che invece le società di calcio devono corrispondere, assieme alla restituzione del prestito oneroso, agli enti di credito erogatori del prestito. La convinta e larghissima adesione alla raccolta dei fondi, sulla quale si basa il progetto dell’azionariato popolare, garantirebbe un consistente afflusso di capitale, una linfa vitale, tale da impedire il sacrificio di qualche campione sull’altare della plusvalenza e pertanto finanziare il rafforzamento dell’organico con innesti di qualità. Insomma, l’azionariato popolare sarebbe un fondamentale strumento di supporto per la cordata italiana, per una società ambiziosa e per una squadra che, dopo anni di risultati al di sotto delle aspettative e di delusioni, è finalmente ritornata competitiva, staziona stabilmente nelle posizioni di vertice e concorre per il primato in ambito nazionale e che può e deve puntare alla conquista della Champions! Con la cordata italiana e l’azionariato popolare, la situazione finanziaria dell’Inter migliorerebbe e così l’esposizione debitoria si ridurrebbe sensibilmente! L’impennata nella sottoscrizione degli abbonamenti per la nuova stagione (quasi 40 mila tessere vendute) è un atto tangibile di amore e fedeltà da parte dei tifosi e con l’azionariato popolare il contributo dei tifosi verrebbe non solo da tutta Italia ma anche da qualsiasi parte del mondo! L’imperativo è categorico: sventare il passaggio della società ad un altro gruppo straniero e pertanto ricondurre l’Inter nel suo alveo naturale dell’italianità! L’Inter sia restituita agli interisti! ".

Michele

Sezione: Visti da Voi / Data: Gio 18 agosto 2022 alle 21:51
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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