"Gentile Redazione, complice l'ancora poco brillante condizione fisica di Robin Gosens, nonché forse dimentichi delle prestazioni biruolo di un più che convincente Dimarco, a più di qualcuno è venuto in mente di bestemmiare in chiesa, alimentando una poco salutare "nostalgia canaglia" per Perisic. No, dico: vogliamo scherzare? Checché se ne possa raccontare o, meglio, ricordare di lui, Ivan Perisic non si era certo rivelato un talismano nerazzurro a tutto tondo nello sviluppo della sua ultima, comunque SONTUOSA, stagione all'Inter. Nel senso che quando le sue marcature in campionato avevano schiodato lo 0-0 di partenza, non sempre erano poi coincise con esiti finali confortanti. Anzi. L'anno scorso era successo esattamente in 6 circostanze che Ivan il Terribile avesse aperto le marcature della Beneamata: 4 volte in trasferta e 2 a San Siro, con esiti rivelatisi nefasti al 50%. E guarda caso quelle 3 partite perse dai nerazzurri (delle 4 totali) avevano poi indirizzato in negativo la loro stagione. Tutto era iniziato proprio con Lazio-Inter all'8.va giornata: gol iniziale di Ivan con rimonta biancoceleste firmata da Immobile, Anderson e SMS; replica alla 24.ma nel derby dello scorso febbraio - rovinato poi dalla doppietta di chi sappiamo - ed infine illusorio sigillo croato in apertura del recupero funesto, alla 20.ma, in casa del Bologna. Nelle altre 3 occasioni, a Salerno (18.ma), a Udine (35.ma) ed all'ultima in casa contro la Samp la rete sblocca-risultato di Perisic era stata invece foriera di altrettante vittorie. Ecco allora che, per mera scaramanzia, la sua "assenza forzata" in vista dell'imminente Lazio-Inter dovrebbe essere salutata da appassionati e tifosi con rinnovate aspettative di successo, anche perchè la vittoria nerazzurra nell'Olimpico biancoceleste mancherebbe già da 4 anni (ottobre 2018). Ivan, nel frattempo, non si incomodi, per carità: continui pure a sfornare assist per il diletto di Messer Antonio da Lecce - migrato nella Londra sponda Tottenham - scongiurando dunque una sua ipotetica visita di cortesia, "mordi e fuggi", ai suoi ex compagni con la scusa della partita dell'Inter calendarizzata in casa Lazio in un giorno feriale (venerdì). Forse - col permesso di Conte - avrebbe pure il tempo di organizzarla, visto che gli Spurs saranno in campo a Nottingham solo nel tardo pomeriggio di domenica 28. Ma, giocoforza, sarà meglio rimandare ad un’altra data questa "pericolosa" ed estemporanea reunion...

P.S.: sono convinto che non sarebbe affatto uno scandalo la ricomparsa di quello striscione "OH, NOOO!!!" nella curva biancoceleste durante Lazio-Inter del prossimo venerdi, a distanza di 12 anni dalla sua prima apparizione. I veri conati di vomito sono stati alimentati piuttosto da quel ghigno prolungato (con annesso rimprovero del compagno Marusic) apparso sul viso di tal Acerbi sul finire di quel Lazio-Milan decisivo per l'ultima corsa scudetto. La premessa d'obbligo è quindi sempre la stessa, anche se la replica di quell'episodio si manifesterebbe con una classifica ancora "acerba" (tanto per restare in tema...) rispetto a quella ben più matura di quel maggio 2010, ossia appena alla 3a giornata anziché alla 36.ma come allora: allora, chi meglio delle 2 squadre capitoline potrebbe auspicare per le proprie sorti l'avverarsi della famosa locuzione latina "Mors tua vita mea"?! Si ritiene davvero che ai biancocelesti non dia già fastidio quell'inaspettato primato in classifica dei cugini giallorossi, per quanto condiviso e pur nell'imminenza di una loro trasferta alquanto proibitiva in casa Juve? Ad ogni modo - tanto per ripristinare un minimo sindacale di verità storica, sfatando dunque le narrazioni più o meno prezzolate dell'epoca che argomentarono spudoratamente di laziali fin troppo arrendevoli se non quasi di gara combinata - mi preme ricordare come invece il protagonista di quella partita fu proprio l'uruguagio biancoceleste Muslera, che riuscì a blindare la sua porta giusto fino all'unico minuto di recupero del 1° tempo - concesso dall'arbitro Bergonzi - parando tutto, anche i sassi. Altro che laziali lascivi... Allorché, per ironia della sorte, fu proprio il Muro nostrano, Walter Samuel - tra l'altro ex romanista - ad infrangere quello biancoceleste. Poi, nel 2° tempo, arrivò anche il definitivo raddoppio di testa di Thiago Motta, una sorta di Vecino ante litteram...".

Orlando

Sezione: Visti da Voi / Data: Mer 24 agosto 2022 alle 22:06
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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