"Gentile redazione, complimenti per il lavoro che svolgete con attenzione e professionalità e grazie per questo spazio che concedete ai lettori. Vorrei sottoporre all'attenzione generale piccole riflessioni su moduli e tattica, con ovvio riferiemnto al mercato. Credo, da tifoso, che la società stia lavorando bene perchè persegue un charo progetto partito da circa due anni: ringiovanire e ridurr ei costi di gestione; l'acquisto di un "top player" è illusione di tarda memoria e sarebbe controproducente per la causa interista; la valorizzazione di tanti giovani talenti che abbiamo in roosa e nelle giovanili è la strada da seguire. Si parla tanto del modulo e degli interpreti: credo che quest'anno abbiamo la possibilità di poter variare tra diversi schemi, presuppponendo una impostazione basata su linea difensiva a tre elementi; con Guarin e Alvarez possiamo facilmente scheirar eun 3-4-2-1 che garantisce fase offensiva "moderna", senza molti punti di riferimento, e densità  in mediana; allo stesso modo il 3-5-2 classico, con due attacanti "puri" è proponibile così come lo spostamento di un centrocampista in posizione + avanzata pe run 3-4-1-2. mazzarri è masestro in questi moduli ed ha una grande capacità di valorizarne gli interpreti e quindi io sono molto fiducioso per questa nuova stagione. Forza Inter, sempre". Francesco "Vorrei che in questa fase cruciale del passaggio di proprietà, per una volta, si sia coerenti fino in fondo: senza pensare a colpi ad affetto (vedi negli anni passati Forlan, Cassano, oggi Eto’o), capaci solo di soffocare il cammino dei giovani (ieri Coutinho, oggi varrebbe per Icardi, Belfoldil e forse, finalmente, Alvarez);  senza lasciarci condizionare da una opinione pubblica capace solo di esaltare altre squadre e criticare in modo eccessivo l’Inter. Solo pochi commenti in televisione hanno uno sguardo realistico; la maggior parte sono solo carichi di astio nei confronti di una società che non è amata nei suoi dirigenti. La campagna acquisti dell’Inter, certo nella sua modestia, è stata fin qui coerente e di prospettiva. Vorrei che ci si mantenesse su questa linea, ricordando che, secondo me, abbiamo uno dei giovani più forti al mondo: Kovacic. Se giocasse nel Milan o nella Juve sarebbe esaltato; basterebbe andare a vedere le partite che ha giocato nell’Inter l’anno scorso per rendersi conto che è già un fenomeno.  Anche parlare continuamente di 5 punta quando Milito è ormai recuperato non ha nessuna logica e Alvarez all’occorrenza può fare il rifinitore dietro una unica punta. Mazzarri ha detto che vuole 22 giocatori, nei doppi ruoli. Ecco una realistica rosa:Handanovic – CarrizoIsla – WallaceAndreolli – CampagnaroRanocchia – SamuelJuan Jesus – RolandoNagatomo - AntonelliTaider – MudingayKovacic – CambiassoGuarin - ObiIcardi – Milito Palacio – BelfodilIn rosa: Alvarez,  Zanetti, Cambiasso, Castellazzi. Bisogna dunque far partire ancora Schelotto, Pereira, Johnatan, Chivu, Mariga, Kuzmanovic.Cercare di prendere Isla e, come ho scritto, Antonelli utilizzando i soldi della cessione di Kuzmanovic e Pereira. Se poi Tohir arriva e aggiunge a questa squadra Naingolan, o Branca si inventa un Fernando, faremmo un altro passo in avanti per costruire una squadra competitiva e di prospettiva.Bene il fatto di essere riusciti a piazzare tutti i giovani in prestito in modo che possano rientrare l’anno prossimo; se parteciperemo alle coppe saremo pronti perché dovremmo avere un certo numero di giovani provenienti dal vivaio. Se non ce la faremo avremo preparato la squadra per il futuroGrazie del vostro lavoro e sempre solo FORZA INTER". Andrea "E' la prima volta che vi scrivo e sarò breve. Se non lo sarò perdonatemelo perchè sono passionale. Vi scrive chi segue ogni giorno il mondo inter attraverso i media in particolare FCInter news e vi ringrazio della vostra passione. Sono lucano e vivo in Toscana, di padre calabrese. Siamo e saremo sempre con questi colori come fossimo nati sul naviglio e mi ritengo fortunato di avere condiviso l'urlo del gol con Milito, a pochi metri di distanza da lui, in quel Siena - Inter che valse lo scudetto nell'anno del Triplete. Il mio vuol essere un semplice e genuino incitamento nei confronti di tutti i tifosi per la stagione che è alle porte. Troppo spesso, pur animati da sana passione, ci arrovelliamo in critiche nei confronti delle scelte, degli eventi, dei forse, dei perchè che coinvolgono la nostra beneamata.S embriamo talvolta rassegnati nel criticare, nell'accodarci a luminari giornalisti che ci vedono in quinta fascia, che così come siamo non andiamo da nessuna parte. Io  sono convinto che si deve reagire al pessimismo in cui bene o male molti di noi navigano, alla luce degli ultimi anni infausti. Tutti desideriamo che sia l'anno del  Tohir più responsabile, dell'Icardi più prolifico, dell'acquisto (dopo tante sciocchezze) più azzeccato.Tutti d'accordo nelle speranze, tutti consapevoli di cosa c'è che non va. Pur certi  che sarà una stagione molto difficile, il mio appello  è questo: interisti non replicate alle critiche, ma sbandierate il vostro orgoglio. Quando dialoghiamo davanti ad un caffè, nei bar e nelle pizzerie coi nostri amici di altra fede calcistica (gli juventini sono i più indomabili nostri detrattori e i più numerosi in assoluto in giro per l'Italia,diciamolo chiaro e tondo), ci facciamo abbattere dalle evidenze delle stagioni più recenti, dalla loro boria del "non vincerete più" (troppe volte questa frase sulle loro bocche), dal loro tarato e consolidato senso di superiorità, loro che hanno consacrato la loro fede  in vent'anni di vittorie  (dritte e storte)e che sono certi che "ricadrete nell'oblio (?) dopo qualche anno di vittorie " , loro i resuscitati, loro i destinati a vincere per divina investitura.Non replicate con molte scommesse, del tipo "vedrete che quest'anno andrà meglio per noi", "vedrete che non è vero che non vinceremo più la Champions per sessant'anni e il campionato per secoli come dite voi". Rispondete con l'orgoglio di essere Interisti.Con l'orgoglio di chi "vincere NON è l'unica cosa che conta", noi che non tacciamo nessuno di inferiorità, non ci sopravvalutiamo mai anzi spesso esageriamo nel contrario,  non accettiamo il revisionismo storico delle vergogne altrui ma siamo i primi a criticare noi stessi di tutti i nostri innumerevoli difetti come fossimo parte dell'Inter stessa. L'orgoglio di chi mangia pop corn con gli occhi sbarrati e impreca come la posta in gioco fosse alta anche all ultima disfatta dello scorso campionato,di chi  si riunisce nelle case  con amici e parenti a mille chilometri di distanza dal Veneto ed esulta per il gol di Palacio al Cittadella come fossero gli ottavi di Champions. Perchè il nostro amore per questi colori ( io generazione 1989) non è scoccato in periodi di vittorie roboanti. La nostra vera differenza è che la sofferenza e  la disfatta non ci distolgono, non ci piegano. Siamo puntuali e presenti allo stadio ed alla tv, anche se siamo certi che quell'Udinese - Inter ci farà fare il sangue amaro, e dopo due imprecazioni la volta dopo siamo sempre li, sempre presenti. Abbiamo il vizio del perdono ad ogni costo, come un padre per i figli, l'impulso di chi perdona il più caro amico del torto più inaspettato ,di chi coglie una margherita sovrastata dalle nevi avendo "fede" che sia il fiore più bello, e ogni volta che sorgiamo dalle nevi a primavera (e sorgeremo presto) gli altri saranno chiusi in casa come già è successo, accecati dalla nostra gioia incontenibile. Loro non ameranno vedere i  preliminari di coppa italia delle loro squadre  quando a loro capiterà, semplicemente perchè non amano mai esattamente quanto e come amiamo noi. Forza Inter!". Mario

Sezione: Visti da Voi / Data: Dom 25 agosto 2013 alle 05:30
Autore: Redazione FcInterNews / Twitter: @FcInterNewsIt
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