Meritocrazia: questa la parola che guida l'Era Chivu. Turnover sì, ma non scientifico e programmato: in campo va chi merita. Come riferisce il Corsport, il tecnico romeno, così come Inzaghi in precedenza, fa ruotare tutta la rosa, ma lo fa con modalità differenti dal predecessore.

Inzaghi aveva un modo quasi chirurgico per stilare le formazioni, tant'è vero che nella prima parte di stagione due come Taremi e Frattesi erano quasi sempre in panchina in campionato e quasi sempre titolari in Champions. Con Chivu, invece, la storia cambia: turnover sì, ma mai scontato. Tant'è vero che anche la formazione titolare viene comunicata alla squadra solo a poche ore dal match, con la seduta di rifinitura che non offre troppi indizi certi.

Nessuna competizione viene privilegiata, per il momento. E lo conferma la quantità e la qualità di cambi operati tra Serie A e Champions fino a questo punto. "Sarà curioso a questo punto capire come Chivu si comporterà alla ripresa, visto che ci saranno subito due big-match in trasferta, in casa di Roma e Napoli, inframmezzati da quella di Champions, in Belgio, contro l’Union St.Gilloise - scrive il quotidiano romano -. Tornando, invece, al parallelo tra continuità e novità. Con Chivu, come con Inzaghi (nell’arco della scorsa stagione), Bastoni e Barella restano i giocatori di movimento più utilizzati. Mentre il cambio più significativo riguarda Mkhitaryan: imprescindibile, o quasi, con Simone, tanto da essere il 5° più impiegato, molto più “gestito”, invece, adesso, attestandosi al 11esimo posto. L’opposto di Dimarco, passato dall’ottava alla terza piazza". 

Sezione: Rassegna / Data: Mar 07 ottobre 2025 alle 10:48 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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