Un derby al sapor di scudetto: questo il pensiero di Roberto Beccantini sulle pagine del Corriere dello Sport. "Al quarto turno, e sullo sfondo di protocolli scricchiolanti, Inter e Milan si accingono a una funzione che per i negazionisti del campionato continuerà a essere una finzione, dato il numero dei contagiati e alla luce della tremenda cappa che lo opprime, in bilico su tamponi che rischiano di sabotare la liturgia di uno svago che, coincidendo con una delle industrie più malfamate del Paese, non trova la qualità e la quantità dei paladini che meriterebbe se solo rispettasse un terzo dello spirito dei padri fondatori. Per parlare di scudetto è ancora presto, ma si avverte «nell’aria qualcosa di freddo che inverno non è», avrebbe cantato Sergio Endrigo. Il Milan è primo con la Dea, l’Inter subito dietro. Non esistono allenatori più lontani, dettaglio che stimola la propaganda: Antonio Conte, un martello con il megafono; Stefano Pioli, un meccanico che ha rianimato un catorcio e scacciato il genio delle officine (Ralf Rangnick). Tutto è lì, sospeso. L’arena che vorrebbero abbattere, la partita schiava dei bollettini, l’orario strano, le sei di sera, né da corrida né da movida".

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Sezione: Rassegna / Data: Mar 13 ottobre 2020 alle 09:00 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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