"È un’epoca che non vuole finire. Dopo la pronuncia della Corte di Cassazione, nella sua massima composizione, ci si era illusi di poter scrivere la parola fine a Calciopoli, almeno per la parte che riguarda lo scudetto 2006 assegnato all’Inter. Difficile immaginare ci fosse spazio per ulteriori pronunciamenti. La Juventus, invece, forte del fatto che la Cassazione aveva ripetuto che tutto ciò che riguarda «le norme regolamentari» deve restare nell’ambito della giustizia sportiva, alla giustizia sportiva è tornata. Solo che la giustizia sportiva si era già a suo tempo pronunciata, attraverso il Tnas che nel 2011 si era dichiarato «incompetente» a decidere in merito «alla revoca del titolo alla Juve con corredata assegnazione all’Inter». Ora è contro quel lodo che ricorre la Juventus. Ma che ci si stia lanciando in territori inesplorati lo conferma indirettamente il fatto che il club bianconero ha presentato due ricorsi, uno di 92 pagine al Collegio di Garanzia del Coni (l’organo che oggi ha sostituito il Tnas) e uno (in subordine) di 83 al Tribunale Figc, e almeno uno dei due sembrerebbe di troppo". Questo quanto puntualizza il Corriere della Sera a riguardo dell'ennesimo tentativo del club bianconero di sottrarre ai rivali quello scudetto.

"La Juve, assistita dall’avvocato Chiappero, cerca dunque un tribunale che si dichiari competente a revocare l’assegnazione dello scudetto che risale al commissario Guido Rossi (e qui si inserisce il tema per cui la Figc dovrebbe agire in autotutela, in base alla supposta, ma mai accertata, «indegnità» dell’Inter, ma un’istanza di parte, dice la Cassazione, è «inidonea, come tale, a imporre alcun obbligo giuridico di provvedere») - continua il Corsera -. Insomma, altro che fine di Calciopoli. Appare evidente che la portata simbolica delle iniziative del club bianconero vada al di là della fondatezza o meno delle ragioni invocate e (fin qui) mai accolte. La Juve, anche quella coperta di gloria degli ultimi anni, non vuole chiudere quell’epoca. Anche ora che i rapporti tra le due società sembravano essersi rasserenati e un ad (Marotta) era persino passato da una parte all’altra".

Sezione: Rassegna / Data: Dom 13 gennaio 2019 alle 10:55 / Fonte: Corriere della Sera
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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