Il Corriere della Sera fa un'analisi delle filosofie di pensiero che accompagnano gli allenatori delle principali "big" in procinto di cominciare la stagione con un allenatore nuovo (è quindi escluso il Napoli, che confermerà Ancelotti) e ovviamente coinvolge anche l'Inter di Antonio Conte. "Il messaggio è chiaro, il Conte no-limits prevede una totale dedizione alla causa, uno stare sul pezzo costantemente, perché «la fame è fondamentale e la motivazione può sovvertire il pronostico». L’obiettivo dell’Inter è vincere lo scudetto: si punta a quello, da subito - scrive il Corsera -. Per arrivarci ci si affida al metodo Conte che non è una dittatura basata sul terrore, ma piuttosto essere focalizzati sempre senza lasciare nulla al caso: né in campo e nemmeno fuori. Conte allena non solo i giocatori, martella pure la dirigenza e la comunicazione. I social non li ama, non li frequenta, non gradisce un uso eccessivo da parte dei giocatori. Il rispetto delle regole e la puntualità sono fondamentali, su questo (e sul resto) Conte non fa figli e figliastri, lo sa bene Paul Pogba, lasciato fuori per un ritardo. L’anno passato lo spogliatoio dell’Inter era pieno di ritardatari, Nainggolan e Icardi sono stati puniti. Poi c’è il campo. Conte è stato il primo a vincere la Premier con la difesa a tre e la riproporrà anche all’Inter. Il tecnico però non è né un dogmatico né un fissato, l’unica reale fissazione è vincere".

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Sezione: Rassegna / Data: Gio 13 giugno 2019 alle 10:14
Autore: Mattia Todisco
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