Sull’edizione odierna del Corriere della Sera si può trovare un’interessante analisi su come Mancini stia cercando di cambiare e plasmare la sua Inter alla ricerca della perfezione. "La formazione dell’Inter contro la Roma - si legge - ha colpito tutti per l’assenza di Icardi, ma Mancini non solo ha tolto il centravanti, ha proprio rovesciato la squadra. I sintomi del ribaltamento sono partiti dal cambio dei due terzini. D’Ambrosio non aveva mai giocato fino a sabato scorso, Nagatomo era una riserva evidente. La novità è stata molto forte. È stato tutto giustificato dall’avversario, ma non basta. Santon e soprattutto Juan Jesus sono marcatori migliori. Avesse pensato alla copertura delle ali Mancini avrebbe scelto loro". Ma D’Ambrosio e Nagatomo sono stati i primi farmaci per curare la malattia dell’Inter, la sua pesantezza e la mancanza di velocità. "La difficoltà con cui conquista territorio e si avvicina all’area degli altri. Si è partiti così con due esterni bassi di forza (D’Ambrosio) e di velocità (Nagatomo) per guadagnare metri, per tenere più avanti il gioco, rendere veloci le ripartenze. Il disegno è andato avanti con l’esclusione di Melo e Kondogbia, due pensatori preziosi ma lenti. Meglio per questo Brozovic, almeno una buona via di mezzo. L’idea ha finito poi per realizzarsi con la scelta di attaccanti rapidi e soprattutto con la libertà di Jovetic. Difficile che questo tipo di squadra abbia un futuro esatto, Mancini ama studiare di continuo e ritoccare sempre il progetto, ma ha mostrato per la prima volta che è anche lui d’accordo sul limite dell’Inter e sta provando per la prima volta terapie d’urto per guarirlo".

Sezione: Rassegna / Data: Sab 07 novembre 2015 alle 12:32
Autore: Lorenzo Peronaci / Twitter: @lorenzoperonaci
vedi letture
Print