Fabio Caressa si racconta alla Gazzetta dello Sport, tra aneddoti e ricordi personali, senza dimenticare uno sguardo alla stagione che sta per partire.

Come si sta preparando?
"In estate fondamentalmente mi riposo, con un occhio alle amichevoli per capire come giocheranno le squadre e quale sviluppo possa avere la stagione. Devo dire che quest’anno mi sembra tutto molto confuso... C’è stato pure l’infortunio di Lukaku, è impossibile fare una griglia di partenza, ci sono troppe cose da fare sul mercato. Il Napoli finora è la squadra che si è mossa meglio, ma Juve e Inter devono completarsi, mentre del Milan mi intriga il cambio di posizione di Leao".

Intrigato anche da qualche allenatore?
"L’attesa c’è, visto che hanno cambiato quasi tutte. Allegri al Milan ha una gran voglia di ricominciare, il dopo Inzaghi per l’Inter, nonostante Chivu sia bravo, resta un grande punto interrogativo, Gasperini alla Roma è un’altra cosa da valutare, Sarri con la Lazio ha la rosa completa dal primo giorno di ritiro e per uno che come lui lavora tanto sui meccanismi è importante: mi aspetto una partenza forte".

Parliamo di Champions?
"La differenza tra le italiane e molti club stranieri c’è e purtroppo continua ad aumentare. Hanno altri budget e questo gap si può colmare solo tatticamente. Io però ho sempre fiducia nella capacità delle nostre squadre nei momenti più difficili".

Le tre telecronache del cuore?
"Ovviamente Italia-Germania 2006, Italia-Inghilterra finale dell’Europeo post Covid e poi Liverpool-Borussia Dortmund, quarto di finale di Europa League 2016 con i Reds che rimontano da 1-3 a 4-3, partita epica".

Il rapporto con Bergomi.
"Siamo fratelli. Per i miei 25 anni di matrimonio accanto alla torta per me e Benedetta (Parodi, ndr) ce n’era una più piccola per i 25 anni con Beppe. Anche se fuori dal lavoro non ci vediamo spesso, siamo in simbiosi totale, una vecchia coppia alla Jack Lemmon e Walter Matthau. È forse la persona che sa più della mia vita in assoluto".

Sezione: Rassegna / Data: Mar 19 agosto 2025 alle 12:28 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni
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