Fratello di Javier, oggi Sergio Zanetti allena la Primavera del Livorno. Ecco l'intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport.

Sergio, sente più spesso suo fratello o Nicola, allenatore della prima squadra del Livorno?
"Bella lotta. Con Javier ci sentiamo di continuo. Anche se quando era infortunato, per non stressarlo troppo, chiamavo direttamente il dottore. Purtroppo, vista la lontananza, ci vediamo poco. Il contrario di quello che succede con Nicola: ci alleniamo nello stesso centro, ci vediamo sempre e il dialogo è costante". 

Quali sarebbero i punti in comune tra lei e Javier?
"Il rispetto delle regole. Io voglio che i miei ragazzi, arrivati al campo, salutino con una stretta di mano. Poi l’ordine negli orari e nel vestire. E tutti e due siamo... indistruttibili. Ho giocato anche io più di 500 partite tra i professionisti, e mai un infortunio serio. A 14 anni facevo il postino, 30 chilometri in bici al giorno, poi l’allenamento e di sera la scuola. E Javier... mica sono convinto che a fine anno smetta: con lui non si sa mai, se sta bene invece di continuare un anno, ne fa altri due". 

E il soprannome? 
"Il vero Pupi sono io! Mia moglie mi chiamò così davanti a un amico, che iniziò a usarlo, così come i miei allenatori. Gli stessi che poi hanno lavorato con Javier e siccome al Banfield, dove giocava, ce n’erano diversi che si chiamavano come lui, hanno iniziato a chiamarlo Pupi... Oggi sarà un derby: se entra tifo per lui e per l’Inter, altrimenti... forza Livorno!". 

Sezione: News / Data: Sab 09 novembre 2013 alle 11:05 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
vedi letture
Print