Con la maglia dell'Inter ha vinto la Coppa UEFA nella stagione 1997-'98, prima di passare l'anno successivo al Parma, squadra con cui è riuscito a togliersi altre soddisfazioni: un'altra Coppa UEFA, due Coppe Italia, e una Supercoppa Italiana arrichiscono la bacheca di Luigi Sartor, doppio ex della sfida in programma stasera in anticipo, che espone il suo commento ai microfoni di sportsbook24.net riguardo al match del Tardini: "Il Parma non ha nulla da perdere dal punto di vista calcistico. E' una sfida più pericolosa per l’Inter, che avrà addosso gli occhi di avversari, addetti ai lavori e giornalisti: non può permettersi di sbagliare ancora".

Si parla anche di un possibile contraccolpo psicologico dovuto all'eliminazione dalla Champions: "D’ora in poi è obbligata a vincere fino alla fine - ha spiegato l'ex terzino -, ma io, da giocatore, termini come contraccolpi psicologici non li ho mai sentiti davvero sulla mia pelle. Parliamo dell’Inter, una tra le squadre più forti al mondo, formata da veri campioni che hanno alzato coppe e trofei dappertutto".

Sartor, nel commentare il calo naturale dei nerazzurri rispetto alla scorsa stagione, lancia anche una critica alla società: "Dal momento in cui scegli un allenatore in estate poi devi portarlo fino a maggio. Benitez non è un ragazzino, la società ha tenuto nei suoi confronti un comportamento infantile, una caduta di stile che poteva essere evitata". Continua la difesa in favore del tecnico spagnolo: "Mourinho se n'è andato a Madrid perché aveva capito fin da subito che la scorsa annata sarebbe rimasta qualcosa di irripetibile. Chi arrivava dopo di lui avrebbe fatto sicuramente peggio, ma comunque vada a finire non la etichetterei una brutta stagione essendo giunta quasi in fondo a tutte le competizioni".

Un pensiero infine su suoi trascorsi a Milano: "Non posso che mantenere tuttora bellissimi ricordi: Simoni mi impiegò con una certa continuità e Ronaldo là davanti faceva divertire noi e la gente", ha detto Sartor.

Sezione: News / Data: Sab 16 aprile 2011 alle 15:05
Autore: Daniele Alfieri
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