Interessante intervista di Cesare Prandelli a Il Tirreno. Il Ct azzurro si sofferma sulle piaghe del calcio italiano e risponde anche su probabili convocazioni. Una, in particolare, riguarderebbe anche un interista.

Calcio italiano pieno di veleni. Gli arbitri sono da aiutare? Si potrebbe cominciare con la moviola in campo. Non c’è ma...
"C’è. Sugli spalti e a casa tutti sanno quel che è accaduto meno che l’arbitro".

Però l’errore sta nell’assimilare lo svarione dell’arbitro a quello di un portiere. Negli altri sport la tecnologia aiuta ed elimina tensioni.
"Vero. Oggi però non è così e dobbiamo farcene una ragione, perché le decisioni sono ad altri livelli. Se devo dire la mia, prima o poi ci arriveremo. Fra l’altro la sospensione può essere anche un momento di spettacolo sul maxischermo. Non dobbiamo avere paura del futuro".

Torniamo alla squadra. Contro la Spagna hanno giocato tre “nuovi italiani” (Thiago Motta, Paletta e Osvaldo), ora spuntano altre candidature: Jonathan, Romulo...
"Qui bisogna esser chiari. A noi fa piacere che ci sia grande interesse per la maglia azzurra ma non ci si può svegliare all’ultimo momento. Per le pratiche di Paletta ci sono voluti otto mesi, da un giorno all’altro non è che si può far tutto".

A proposito di farsi trovare pronto, Antonio Cassano pare trasformato. Porte aperte per lui?
"Non sono mai state né troppo chiuse né troppo aperte. Dopo l’Europeo abbiamo cercato di guardare avanti, Cassano aveva 30 anni e in prospettiva si pensava che potessero crescere altri giocatori. Se questi giocatori non sono cresciuti come ci aspettavamo e se uno a 32 anni gioca meglio che a 30, perché no?".

A questo punto può sperare anche Francesco Totti?
"Totti lasciamolo stare per ora. L’ultima volta che ne abbiamo parlato si è fatto male".

Sezione: News / Data: Gio 20 marzo 2014 alle 08:56 / Fonte: Il Tirreno
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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