Intervistato in esclusiva da Tuttosport prima della storia gara di Coppa Italia tra Inter e Pordenone, Emanuele Berrettoni, l'anti-Icardi designato dal social media manager dei neroverdi, parla così della curiosa e simpatica iniziativa del club di metterlo a confronto con un gigante come il bomber nerazzurro: "In società sono stati fantastici a metterla sull’ironia. Speriamo che l’abbia presa sul ridere anche Icardi. Altrimenti siamo fregati. Ma penso che tutti abbiano capito lo spirito. Tra me e Icardi non c’è paragone".

Il presidente Lovisa è stato un po’ meno ironico dopo aver sentito la frase di Ausilio sulla favola del Pordenone che deve finire.
"Non penso che il ds nerazzurro volesse offendere nessuno. Ma il nostro presidente è uno tosto. Questa partita è un premio anche per lui che ha preso il Pordenone dieci anni fa in Eccellenza e lo ha portato in alto".

E lei come vive questa vigilia?
"
Mi sta passando davanti agli occhi la carriera come in un film. Da ragazzo con la Lazio ho perso uno scudetto Allievi in finale con l'Inter. Penso a quello che avrebbe potuto essere. E’ un regalo poter tornare a San Siro dopo tanta Serie C. Avevo perso la speranza. Quando ho giocato a Milano col Perugia, ero giovane e incosciente. Adesso sono più maturo: vivrò questa serata come un giusto premio".

La città è impazzita?
"Non si parla d’altro. E' il momento più alto nella storia del Pordenone. Chissà quando ricapiterà. Ti ferma per strada gente che normalmente non segue il calcio. E ti dice che verrà a San Siro. Non è uno scherzo portare 3.000 persone da Pordenone a Milano di sera con questo freddo. In Italia solo il calcio è capace di aggregare così. Nessun altro sport ci riesce. Forse ormai non ci riesce nemmeno la politica".

Come potete limitare l’Inter?
"Nell’unico modo che conosciamo: giocando a calcio. Sono le nostre caratteristiche. Non siamo una squadra fisica. Vogliamo fare bella figura. Poi il calcio è strano, ma fino a un certo punto". 

Sezione: News / Data: Lun 11 dicembre 2017 alle 10:45
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
vedi letture
Print