Il caos delle ultime settimane in casa Inter ha inficiato anche quelle che erano le buone intenzioni di Erick Thohir, nuovo presidente dei nerazzurri. Lui che si presentava con tutte le intenzioni di far prevalere la logica dei freddi numeri e della razionalità, alla fine si è lasciato influenzare dall'ambiente emotivo del calcio italiano. Una cosa che sottolinea anche il direttore del Guerin Sportivo Matteo Marani nell'editoriale del numero di questo mese: "In meno di 100 giorni al governo, Thohir è stato costretto a rimangiarsi tutto. Per prima cosa è rientrato in fretta a Milano e ci è rimasto sino alla chiusura del mercato, sconfessando la stravagante idea di guidare un club da Giacarta. Secondo: ha rivisto il dogma del tetto agli ingaggi, riproposto secondo calcolo cumulativo, cosa che permetterà di inserirvi Nemanja Vidic, o altri parametri zero. Terzo e decisivo: Thohir è entrato nella spirale dell'acquisto compiuto per la piazza, sotto la pressione dei fischi e degli striscioni di San Siro". 

Marani sottolinea come nessun presidente sia in grado di finire stritolato dalla pressione della massa. E in vista della chiusura del bilancio dell'Inter, manda un consiglio al nuovo presidente: "Ai tifosi non basterà sentirsi dire che ha ricoperto il buco, perché quello è solo suo. Il tifoso si aspetta acquisti, nomi, campioni. I programmi transitori, lunghi due o tre anni, non piacciono. Benvenuto in Italia, mister Thohir". 

Sezione: News / Data: Lun 10 febbraio 2014 alle 13:52
Autore: Christian Liotta
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