Nonostante di lui si parli come possibile nuovo tecnico di molte squadre, soprattutto in Premier League (in Italia neanche l'ombra di un'offerta), Roberto Mancini è ancora senza lavoro. Lui stesso prova a spiegarsi il motivo di questa situazione, e sa bene a chi dare la colpa: "Ogni tanto ci penso e non ho una ri­sposta chiara, non c’è una logica, co­munque può capitare. Non è colpa dell'ingaggio che chiedo, di certo. Io quel contratto me lo sono guada­gnato sul campo, con i risultati. Tre scudetti, quattro coppe: tutto conquistato alla guida dell'In­ter, vale a dire con una squadra che in tan­ti anni aveva vinto solo l’Uefa, tra l’al­tro contro la mia Lazio. Ho aperto un ciclo e mi è stato offerto un rinnovo importante, senza che ci fosse neanche la necessità di discutere. Qualcuno, forse, ha pensato di farmi un'offerta, poi però si è ricordato di qualcosa che ho detto o fatto e ha rinunciato. Non credo, comun­que, di essere mai andato oltre le ri­ghe: ho sempre detto quello che pen­savo, senza offendere. Mi sono espo­sto, certo". Inevitabile che emergano poi alcuni nomi: "So di non essere molto simpatico a Galliani, ma a Berlusconi sì, perché spesso mi ha fatto i complimenti. Spero inoltre che non sia colpa di Moggi se la mia carriera è andata così. Se davvero qualcuno non mi assumesse per un eventuale veto di Moggi, quel­lo non sarebbe un vincente, non po­trebbe mai lottare per qualcosa di importante".

Si torna poi a parlare della serata contro il Liverpool, che segnò la fine della storia di Mancini con l'Inter: "C’è ancora qualcuno che crede che io sia stato allontanato per aver detto, in un momento di tensione, che non sarei stato più l’alle­natore dell’Inter. Sapevo invece che Morat­ti e Mourinho si erano già visti, era un diritto del presidente cambiare il tecnico. E’ l’Inter che fa credere di aver chiuso con me per quello sfogo, ma non è quella la realtà".

Sezione: News / Data: Lun 03 agosto 2009 alle 10:54 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Fabio Costantino
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