La Gazzetta dello Sport ha intervistato il presidente del Coni, Giovanni Malagò. Il numero 1 dello sport italiano si è soffermato anche sui temi del calcio nostrano.

Fuori dalla Champions, dentro a un campionato mediocre e con un mondiale fra tre mesi. Sereno, preoccupato o addirittura preoccupatissimo?
"Preoccupato. Se il calcio italiano perde il suo appeal tutto il sistema ne risente. Rischiamo di avvitarci e quando dico rischiamo penso a tutti noi, il calcio, lo sport, le scommesse, i giornali... Risalire poi è sempre più complicato. La Juventus vincerà i prossimi cinque campionati per mancanza di avversari. Non è una buona notizia, anche per Agnelli e i suoi tifosi". 

Favorevole come noi alla moviola e contro Nicchi che non la vuole, mentre Abete galleggia nel mezzo.
"Rispetto Abete e lo capisco. Ma mi domando: siamo sicuri di avere fatto tutto il possibile per cominciare a smuovere Fifa, Uefa, International Board? Secondo me no. Mi piacerebbe un Abete più intraprendente. Nel rugby, che è lo sport delle tradizioni più antiche, ci si è arrivati. E la continuità del gioco non ne ha risentito".

Quanto alla proliferazione degli stranieri, Petrucci è sul piede di guerra col suo basket.
"Gli ho mandato una lettera, sono pure io per la tutela dell’italianità. Basket, pallavolo, pallanuoto si stanno muovendo, ma va evitato il muro contro muro e andare incontro al semestre europeo a presidenza italiana non aiuta". 

Sezione: News / Data: Gio 13 marzo 2014 alle 16:11 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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