Le parole delle ultime settimane hanno riacceso la rivalità tra Inter e Milan, da sempre incandescente, specie negli ultimi anni. A riaprire le danze c’ha pensato l’arrivo di Ibrahimovic, e tutti i discorsi legati al suo passato nerazzurro. Le parole di Massimo Moratti di ieri (‘Se ci dovessimo lamentare per gli arbitri, il Milan non ci venga a fare la morale’) è solo l’ultimo capitolo di una lunga serie di sfide mediatiche, condite da frecciatine e sfottò. L’episodio più eclatante fu quello del dopo Atene, nel maggio 2007. L’Inter, fresca campione d’Italia, dovette subire l'ironia di Ambrosini e del Milan neo campione europeo. Il centrocampista pesarese sollevò uno striscione che invita a mettersi lo scudetto dove non batte il sole. Moratti rispose pacato, Paolillo più duro (‘E’ difficile saper vincere’). In tackle, come nel suo stile grintoso, Gennaro Gattuso: “Non accettiamo lezioni di stile dall’Inter. Moratti si ricordi del gesto dell’ombrello nel derby”. Il tutto si chiarì con le scuse di Ambrosini.

L’anno dopo il tema centrale è la diatriba sul mercato per Suazo. Moratti disse: “Abbiamo rispettato le regole. La nostra filosofia non si è affermata perché dietro non abbiamo giganti editoriali”. Il Milan non ci sta, ma arriva il chiarimento tra le parti. Il duello è più acceso con l’arrivo di Mourinho. Il portoghese ha come vittima preferita Ancelotti. Tema centrale sono le decisioni arbitrali di quei tempi, che surriscaldano l’atmosfera e le stracittadine, come la questione calendari dello scorso gennaio. Uno spostamento chiesto dal Milan e avvallato dalla Lega. Le prima citate decisioni arbitrali a sfavore dell’Inter (due rossi, Sneijder e Lucio, nell’ultimo derby giocato) fanno insorgere Paolillo.

In questi giorni registriamo gli ultimi episodi di questa infinita rivalità, che quest’anno sarà per lo scudetto, con un Milan nuovo e affamato ed un’Inter che non vuole abdicare.
 

Sezione: News / Data: Mar 14 settembre 2010 alle 11:09 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Alberto Casavecchia
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